Sanità umbra a corto di personale: «Da noi richieste precise»

Umbria – La Regione: «Specializzandi dal primo anno, medici senza specializzazione e superare barriere fra alcune specialità»

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La carenza di personale – e lo stato di agitazione dei sindacati lo conferma – è una delle principali criticità che sta emergendo con l’incremento dei contagi Covid, anche in Umbria. La questione è stata affrontata nel corso della conferenza stampa di lunedì in cui la giunta regionale – con il direttore della sanità – ha fatto il punto sull’ordinanza con cui la Regione punta a ridurre significativamente le occasioni di contagio.

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«Le richieste: specializzandi e medici»

«Non c’è dubbio – ha detto il direttore regionale della sanità, Claudio Dario – che l’aspetto limitante in questa fase è legato al personale e molto meno alle strutture ed alle attrezzature. Su questo si sono sviluppate diverse procedure: stiamo monitorando il più possibile e procedendo con selezioni anche molto rapide, recentemente per delle assistenti sanitarie proprio per poterle recuperare e renderle operative da subito. Oggi c’è stata una video conferenza con la Protezione civile nazionale e le Regioni proprio su questi aspetti. È un problema che riguarda tutti: sono stati chiesti al ministero alcuni interventi straordinari. Ad esempio, preso atto che gli specializzandi del quarto e quinto anno sono stati reclutati, si è chiesto di poter avere a disposizione anche gli specializzandi dal primo anno in poi, così come medici che non sono entrati in specialità e che sono in un numero significativo in tutta Italia. È stato poi chiesto al ministero di superare la barriera fra alcune specialità affini, come ad esempio chirurgia e cardiologia, che possono essere coinvolte in equipe dove ci sia almeno un anestesista. Questo per dire cosa si sta chiedendo in questo momento in tutta Italia per superare un limite importante per gli ospedali e i territori».

«Assunzioni, un anno per le graduatorie»

La presidente Tesei ha aggiunto che la Regione «ha cercato di fare il massimo anche per colmare le criticità relative agli infermieri, anche attraverso le stabilizzazioni. Ma la carenza di personale è talmente importante a livello nazionale che il tema riguarda tutte le Regioni». L’assessore alla sanità Luca Coletto ha invece precisato che «bisogna attivare dei concorsi che impegnano almeno un anno per poter avere la graduatoria finale per assumere».

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