In realtĂ , Umberto Solimeno – 54 anni, 2 figli – ha una solida esperienza nel settore dei trasporti aerei, ma quella sua recente esperienza al parco divertimenti Zoomarine, alle porte di Roma, famoso per gli spettacoli dei delfini, ha incuriosito giornalisti e addetti ai lavori che sono intervenuti alla conferenza stampa di presentazione del nuovo direttore Sase, la societĂ che gestisce lo scalo aeroportuale di Perugia.

Il curriculum di Solimeno Laureato in Economia Aziendale alla Federico II di Napoli, ha conseguito il dottorato in scienze turistiche, oltre a possedere un diploma in marketing strategico ed operativo. Ha lavorato in Ciga Hotels, compagnia alberghiera di lusso e KLM Royal Dutch Airlines (9 anni come sales manager per il centro sud); dal 1995 al 2000 è stato country manager Italia di Air Littoral, compagnia regionale francese; poi anche direttore marketing del gruppo Volare. Nella gestione degli aeroporti, si segnalano 7 anni a Verona come vice presidente commerciale, marketing & clearance degli aeroporti del Garda. PiĂ¹ recentemente – prima di Zoomarine – era stato direttore generale di Air Canada in Italia.
Perugia sopra la media Il manager campano – che è stato anche presidente dell’associazione dei vettori aerei presenti in Italia (Ibar) – sostituisce Piervittorio Farabbi, andato via dopo il pastrocchio Fly Volare, e subito fa capire che giocherĂ in attacco: «L’aeroporto di Perugia è un vero gioiello – ha detto Solimeno in conferenza – sia dal punto di vista strutturale, sia dal punto di vista della capacitĂ che in questo momento sta offrendo; è cresciuto nel 2017 del 13% rispetto a una media del 6,40 registrata negli altri 42 aeroporti italiani».
Guardare all’estero Precondizione essenziale sarĂ il raggiungimento del pareggio di bilancio («o magari qualche profitto»), il che permetterĂ di lavorare «in maniera serena guardando al futuro dell’aeroporto stesso». Solimeno assicura che lavorerĂ in sinergia col territorio, badando alla promozione delle ricchezze umbre, in un piĂ¹ ampio progetto di marketing territoriale «che possa permettere all’aeroporto di uscire dal confine nazionale e proporsi all’estero». Nord Europa, Germania, Inghilterra, Russia. Queste le strade da tracciare o da implementare, puntando anche sul turismo religioso.
Il programma I punti programmatici della sua attivitĂ sono pochi e chiari. Il suo aeroporto dovrĂ essere efficiente, pulito, sicuro e rispettoso dell’ambiente: «L’obiettivo è continuare ad alzare l’asticella, ove possibile, relativamente alla qualitĂ dei servizi, sia alle compagnie sia ai passeggeri». Solimeno comincerĂ a lavorare dal 15 febbraio, ma a giudicare dalla sue dichiarazioni è giĂ mentalmente ‘dentro’ allo scalo umbro, aspetto che Ernesto Cesaretti – presidente Sase, anch’egli alla conferenza – è sembrato apprezzare parecchio.