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Sono state presentate domenica, presso l’auditorium ‘Capitini’ di Perugia, le otto liste elettorali che compongono la coalizione a sostegno della candidata sindaco Margherita Scoccia. All’evento hanno partecipato candidati dei partiti di centrodestra – Fratelli d’Italia, Forza Italia (‘Fare Perugia’ con Romizi), Lega e Unione di Centro – e le forze civiche Progetto Perugia, Perugia Civica, Futuro Giovani e Perugia Amica. Sono 225 in tutto i candidati. «Ci separano ormai venti giorni dalla sfida elettorale, siamo all’ultimo miglio ed è una partita che io voglio vincere – ha detto Margherita Scoccia nel corso del suo intervento -. Nelle nostre liste ci sono uomini e donne di straordinario valore in grado di offrire un contributo prezioso alla città». Durante il suo discorso Scoccia ha spiegato: «Non ho avuto il tempo di contare quante migliaia di persone ho incontrato in questi mesi di campagna elettorale, a quante di loro ho stretto la mano, a quante ho raccontato ciò che di buono abbiamo fatto e a quante continuo a garantire il mio impegno anche per il futuro. In questi mesi sto trascurando i miei figli ma è per il loro domani che lo faccio, prima di tutto». Margherita Scoccia racconta di aver amministrato in un periodo complicato: «Non avevamo ancora finito di colmare il buco di bilancio lasciato dai nostri predecessori, che è arrivata una pandemia mondiale. Il Covid è stato un momento drammatico per tutti noi, dal punto di vista amministrativo però lo abbiamo trasformato in un’opportunità intercettando finanziamenti per mezzo miliardo di euro, investimenti che atterreranno sulla città in progetti e lavori che il prossimo sindaco dovrà essere in grado di gestire per non rischiare il fallimento che, con fatica, noi siamo riusciti ad evitare». «L’idea che ho per la città – ha aggiunto – è di unire e non di dividere. La nostra sarà ancora un’amministrazione aperta al dialogo e con la quale continueranno a lavorare tutti, indipendentemente dalla tessera di partito che hanno in tasca, cosa impensabile fino a qualche anno fa. Personalmente sono spaventata dalle ideologie superate, dalle numerose contraddizioni che sento e che leggo sui giornali, dagli equilibrismi nei comunicati stampa, ma soprattutto dalla totale mancanza di idee per lo sviluppo della nostra città. E poi quel bizzarro concetto di riprendersela: da chi? Da che cosa, precisamente? Mi piacerebbe saperlo. Perugia è di tutti, non di una parte, e questa elezione non è una conquista, un assedio né tanto meno una partita a Risiko. Io sarò il sindaco di tutti».