Ore di forte tensione fra il tardo pomeriggio e la serata di lunedì a Piegaro, in una struttura ricettiva di vocabolo Fibbino, dove la compagna del titolare – una donna di circa 30 anni di origini ucraine – ha minacciato di togliersi la vita. Alla fine è stata fermata dai carabinieri e affidata alle cure degli operatori del 118 per il successivo trasporto in ospedale.
Momenti concitati
Secondo quanto ricostruito dal comando provinciale dell’Arma di Perugia – competente è la Compagnia di Città della Pieve – la donna, in seguito ad una discussione con il compagno, si è barricata in uno degli appartamenti della struttura ricettiva in forte stato di alterazione. Lì è stata raggiunta dai carabinieri di fronte ai quali ha anche cercato di dare fuoco al pavimento, cospargendo del liquido infiammabile. Poi ha afferrato dei coltelli da cucina ed è salita al terzo piano, chiudendosi in un altro appartamento.
In salvo
Le minacce di uccidersi, con i coltelli o gettandosi dalla finestra da cui si è sporta più volte, sono diventate ripetute e insistenti. Alla fine, dopo ore di ‘trattative’ con il personale del reparto operativo del comando di Perugia e il comandante della stazione carabinieri di Piegaro, la donna si è convinta ad uscire e quando ha fatto per scagliarsi contro i militari con un coltello in mano, è stata bloccata, disarmata e consegnata ai sanitari del 118. Successivamente è stata trasportata all’ospedale di Perugia e sottoposta ad accertamento sanitario obbligatorio con ricovero volontario nel reparto di psichiatria. Alle operazioi di salvataggio hanno contribuito anche i vigili del fuoco.