Tappa a Bruxelles, mercoledì, per una delegazione di sindacati umbri in occasione della manifestazione promossa da Industriall (la Federazione europea dei sindacati dell’industria) sotto gli uffici della Commissione europea perrichiamare l’attenzione sull’assenza di politiche industriali efficaci nel governo attuale dell’Ue.
Nella capitale belga c’erano in particolare, per la Fiom Cgil di Terni, il segretario generale Alessandro Rampiconie i delegati di Acciai Speciali Terni, Massimiliano Catini e Corrado Isidori, e per la Fim Cisl, il segretario generale dell’Umbria Simone Liti, insieme ad Andrea Calzoni, Antimo Zucchetti, Rocco Ricciarelli, Emiliano Petralla, Federica Abbati, Marco Giardinieri e Massimiliano Romualdi.
Per la Fiom «Terni e la suadeindustrializzazione rappresentano un esempio significativo delle rivendicazioni delsindacato europeo». «Acciai Speciali Terni – hanno detto i rappresentanti umbri a margine dell’iniziativa – ha già ridimensionato gli investimenti annunciatie ad oggi, nonostante i proclami del Governo, non ci sono soluzioni per i maggiori costi dell’energia. Questa situazione tra l’altro sta indebolendo l’area a caldo, cosa chedenunciando ormai da tre anni in perfetta solitudine. L’importazione delle brammedall’Indonesia sono la cartina tornasole della concorrenza sleale e degli accordicommerciali iniqui».
«Ci auguriamo che termini finalmente una fase di stallo snervante eche si metta a terra quello che resta del piano industriale per rilanciare comunque AcciaiSpeciali Terni. Senza investimenti e senza la garanzia del mantenimento dei livellioccupazionali sarà inevitabile la mobilitazione. Vogliamo conoscere il contenutodell’accordo di programma con o senza firme per capire di chi sono le maggioriresponsabilità in un caso o nell’altro. Questo è quello che ieri (martedì, ndr) abbiamo detto al prefetto di Terni che ringraziamo per la sensibilità e per la disponibilità nell’accompagnarci dentro questo percorso. Le stesse cose le ribadiremo alla presidentedella Regione Umbria il 7 febbraio».
«Non escludiamo nei prossimi giorni dicoinvolgere i parlamentari nazionali umbri e quelli europei eletti nel centro Italia peraffrontare i temi che la manifestazione odierna ha affrontato partendo dalle specificitàdella siderurgia e ancora più in particolare degli acciai speciali inossidabili. Intanto, oggi – conclude la Fiom Cgil – abbiamo incontrato l’onorevole Camilla Laureti parlamentare umbra eletta al Parlamento europeo nella circoscrizione centrale, che ha manifestato interesse per le nostre ragioniraggiungendoci al presidio».
«I temi di oggi sono i temi e le sofferenze che sta avendo anche il nostro settore manifatturiero umbro e le sofferenze che i lavoratori ci rappresentano tutti i giorni», dalle aziende il cui«core business è la componentistica auto» a quelle che soffrono il tema dell’energia,«da Arvedi-Ast alle ex Fonderie Tacconi e altre» ha dichiarato per la Fim Liti, che con la delegazione nazionale e umbra, dopo la manifestazione in piazza ha partecipato a un incontro con i gruppi politici aderenti a The Left, S&D e Greens.
«Il settore metalmeccanico sta pagando un prezzo altissimo rispetto alla transizione green e digitale» ha detto Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim Cisl nazionale, secondo cui «servono politiche industriali e investimenti, vediamo invece un’Europa che sta tornando alle politiche di austerity». «Dobbiamo avere una politica industriale comune – ha aggiunto – per salvaguardare settori chiave come automotive e siderurgia. Servono subito investimenti in formazione, infrastrutture sostenibili, rafforzamento della contrattazione e fondo speciale per i lavoratori. Altro tema determinante sarà il tema dell’energia che sta caratterizzando le sorti industriali del nostro Paese».