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Home » «’Sostenibilità’ non è solo ambiente. E sembra riguardare sempre qualcun altro»

«’Sostenibilità’ non è solo ambiente. E sembra riguardare sempre qualcun altro»

di Fabio Toni
27 Marzo 2024
in Ambiente e salute, Imprese, Opinioni
Tempo di lettura: 3 minuti di lettura
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di Valerio Zafferani *

Ci sono parole che vengono definite polisemiche, ossia che possono avere più significati e che possono voler dire molto ma, paradossalmente se abusate e fuori contesto, possono anche non voler dire assolutamente nulla. Una di queste è, certamente, sostenibilità. Il tema è di grande attualità. Curioso che appaia come uno di quegli argomenti che sembra riguardare sempre qualcun altro, in un naturale scarico di responsabilità dettato dall’ignoranza, intesa come non conoscenza. Qui nasce però un fraintendimento che può costare un caro prezzo.

Per provare a spiegarlo facciamo un bel passo indietro nel tempo e tuffiamoci nel 1492. Cristoforo Colombo e tre caravelle, l’oceano Atlantico e il primo marinaio Rodrigo de Triana che, arrampicato sull’albero maestro, grida ‘terra!’. E, come per magia, appaiono le Indie… Come le Indie? No, le Americhe. Appunto. La società che si dipana dinanzi ai nostri occhi è così: iperveloce, turbolenta, liquida, un ‘pastiche’ o un ‘patchwork’ se preferite, tale che può generare una confusione da far scambiare le Americhe per le Indie. Per non cadere in questa trappola servono occhi attenti e orecchie capaci di ascoltare per riconoscerne le diversità. Infatti non è la società a cui si è abituati da sempre, seppur increspata, ma è totalmente rinnovata nei suoi tratti essenziali e nelle sue fondamenta.

L’errore di Cristoforo Colombo, in veste di esploratore, fu certamente un errore e oggi ci farebbe sorridere, ma fu degno di essere raccontato e soprattutto convertito in successo. L’errore invece di chi oggi non comprende il cambio di paradigma di questa società non potrà essere convertito in successo. E costerà sia in termini economici che personali.

Questo articolo, il primo di una serie, ha l’obiettivo di creare un percorso che ci aiuti a capire cosa vuol dire sostenibilità nel 2024, del perché il tema riguarda tutti i cittadini, le comunità e il pianeta che abitiamo, fino a coinvolgere le imprese e tutti i portatori di interesse che le circondano, i cosiddetti stakeholder, fino ai livelli più alti della cultura civica e aziendale. E aiuti a capire perché non dovremmo disinteressarci: potremmo infatti renderci parte attiva di un cambiamento o, quantomeno, comprenderlo per non subirlo.

Cos’è, quindi, la sostenibilità? Perché si pensa sia solo legata al tema ambientale o climate change, per usare un anglicismo? E perché non interpretarla nel modo corretto può portare ad errori con conseguenze per ognuno di noi? Ripenso spesso a quella frase di John Fitzgerald Kennedy, che al di là di come si voglia inquadrare il personaggio da un punto di vista politico, risulta difficile da contestare: ‘Ciò che realmente ci accomuna è che abitiamo tutti su questo pianeta, respiriamo la stessa aria, abbiamo a cuore il futuro dei nostri figli e siamo tutti mortali’.

La prima definizione targata 1987 è del Rapporto Brundtland, conosciuto anche come Our Common Future, e recita così: ‘Lo sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfi i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri’. In questa definizione c’è un ragionamento di buonsenso ed ha le maglie larghissime. Un tema che trova radici nelle problematiche ambientali. Non è un caso se nel 1978 in Italia viene creato il Dipartimento dell’ecologia, ente prodromico al Ministero dell’ambiente del 1983 in un susseguirsi di eventi che hanno portato all’attenzione di legislatori e opinionisti l’argomento.

E le imprese pian piano si sono adeguate al tema creando i cosiddetti Rapporti Ambientali, più o meno documentati, che andavano a dimostrare, o tentavano di dimostrare, come le loro attività fossero sostenibili in quell’ottica. Ma il ‘green’ è solo un di cui della sostenibilità in chiave moderna che si esplicita in tre lettere secondo la nomenclatura europea: ESG (Environmental, Social, Governance). L’acronimo rappresenta i tre pilastri della sostenibilità.


Valerio Zafferani

* Consulente e formatore per la sostenibilità strategica, con esperienza nel settore del marketing e della comunicazione. Dopo aver operato come imprenditore nel settore dei prodotti naturali per 15 anni, ha canalizzato la sua attenzione per la sostenibilità focalizzandosi sulle politiche ESG. Nel 2021 ha debuttato come autore con il suo primo libro, ‘Quanto Basta’ (Intermedia Edizioni), che esplora la relazione con la clientela. Attualmente sta lavorando al suo secondo libro. Ha conseguito la laurea in scienze dell’amministrazione presso l’università di Siena e ha arricchito la sua formazione con tre master presso la 24 Ore Business School: gestione e strategia d’impresa, marketing e comunicazione, HR e sostenibilità. È anche l’anchorman del programma YouTube ‘Un’ora con…’, dove conduce interviste con professionisti ed imprenditori per promuovere la cultura aziendale e sociale.

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