Specializzandi offesi e vessati dalla ‘prof’: gli audio fanno scoppiare un caso nazionale

Non si placa la bufera su Lucilla Parnetti, numero uno della neurologia di Perugia. Ospedale e università indagano. Lo stesso fa l’Ordine dei medici

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Venti ore di registrazioni audio (QUI IL LINK) per documentare insulti, vessazioni, umiliazioni e minacce. Sono quelli diffusi dall’Associazione Liberi Specializzandi in merito a quanto accaduto nell’ambito della scuola di specializzazione in neurologia – e relativo reparto ospedaliero al ‘Santa Maria della Misericordia’ di Perugia – diretta dalla professoressa Lucilla Parnetti, professionista affermata ma – secondo l’Associazione denunciante – dal carattere quantomeno discutibile, almeno negli atteggiamenti tenuti nei confronti dei giovani medici specializzandi. La vicenda è presto finita all’attenzione delle cronache nazionali, ma pure dell’Università di Perugia, dell’azienda ospedaliera, dell’Ordine dei medici, della direzione regionale e dell’assessorato regionale alla salute, dell’Ispettorato del lavoro e – infine, ma non risultano fascicoli aperti – della procura della Repubblica di Perugia.

Lucilla Parnetti

«Verifiche attivate»

Polo di eccellenza della sanità regionale, il dipartimento di neurologia dell’ospedale di Perugia è finito così sotto i riflettori. Anche dei vertici del ‘Santa Maria della Misericordia’, come spiega la nota a firma del direttore generale Giuseppe De Filippis e del direttore del dipartimento di medicina e chirurgia, Vincenzo Nicola Talesa: «Le direzioni del dipartimento di medicina e chirurgia dell’università degli Studi di Perugia e dell’azienda ospedaliera di Perugia – si legge -, in merito alla segnalazione pervenuta a firma del presidente dell’Associazione Liberi Specializzandi, avente a oggetto episodi incresciosi che si sarebbero verificati nell’ambito delle attività della scuola di specializzazione di neurologia, comunicano che sono stati tempestivamente attivati gli accertamenti interni del caso, volti alla verifica puntuale dei fatti contestati, per quanto di rispettiva competenza».

L’Associazione Liberi Specializzandi chiede la rimozione della direttrice

Per il momento la professoressa Parnetti ha scelto la strada del silenzio. A parlare sono invece gli audio diffusi dall’Associazione presieduta da Massimo Minerva, con relativa nota che la accompagna: «La lezione del professor Flessioni di ortopedia Salerno non è bastata. Gli specializzandi di neurologia Perugia qualche giorno fa ci hanno chiesto aiuto in merito alla gestione illegale della loro scuola, inviandoci decine di ore di registrazione della loro direttrice Lucilla Parnetti e i cartellini delle timbrature. Vi sono molteplici illegalità penali, civili e deontologiche e l’associazione scrivente ha già provveduto a denunciare la professoressa Parnetti nelle sedi opportune. Ci auguriamo che venga immediatamente rimossa da tutti i suoi incarichi medici ed accademici. Ascoltando questi audio, non possiamo non pensare alla povera collega Sara Pedri e siamo orgogliosi degli specializzandi e specializzande di neurologia Perugia che hanno alzato la testa e posto le condizioni affinché venga messa la parola fine alle illegalità. Rivolgiamo un nostro appello a tutti gli specializzandi e specializzande che vivono situazioni simili: scriveteci, fidatevi di noi, avrete l’anonimato garantito, smettetela di subire, predisporremo insieme a voi nella massima riservatezza le modalità per affrontare i problemi. Ci auguriamo che i nuovi ministri siano sensibili alle problematiche della qualità delle scuole di specializzazione e dei diritti degli specializzandi e ci aspettiamo, in questo senso, un cambio di passo rispetto al passato. Questo nuovo governo ha messo in luce il ‘merito’. Uno dei metodi per valorizzare il merito è stigmatizzare nei fatti il demerito. Ed è difficile pensare che la situazione che denunciamo non sia il prototipo del demerito. Ci aspettiamo che prendano ufficialmente le distanze da tali comportamenti, almeno per questa volta, gli universitari onesti e capaci, finora silenziosi, pensando che queste siano semplicemente ‘pecore nere’. Quanto attenderete ancora? Avendo esperienza delle decisioni dell’Osservatorio Nazionale della Formazione Medica Specialistica, ci auguriamo che non propongano un decreto che legalizzi gli insulti agli specializzandi».

Nel merito

Ma, alla fine, qual è il merito della vicenda che ha portato ad una deflagrazione su così larga scala? Intanto gli epiteti: ‘siete quattro deficienti’, ‘mediocri’, ‘ieri mi hai fatto imbestialire e sono dovuta uscire per non menarti’, ‘oca’, ‘grassone’, ‘tonto’, ‘cameriere’. Sono solo alcuni degli esempi più delicati dei concetti fissati negli audio acquisiti degli studenti. Poi c’è l’aspetto lavorativo: «Dai tabulati del monte ore presentati nella denuncia insieme agli audio, si evince – evidenzia Anaao Assomed – che il personale medico specializzando superava regolarmente il monte orario giornaliero, settimanale e mensile con 11 ore al giorno in media e punte di 340 ore al mese in barba alla normativa europea sui diritti del lavoro e nonostante il parere del ministero della Salute». La ‘palla’ è ora in mano ad università/ospedale, Ispettorato del lavoro e vertici regionali della sanità. Fra i quali c’è chi ha subito preso le distanze dalle condotte denunciate. Lo stesso Rettore di UniPg, Maurizio Oliviero, si è detto «sorpreso». D’altronde il curriculum della professoressa Parnetti è di quelli importanti, al pari dei risultati ottenuti nel corso del tempo. La stonatura, spiacevole per tutti, è evidente.

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