Centoquarantuno controlli presso allevatori, circhi, negozi di animali, fiere di settore, mostre faunistiche, vivai, per un totale di circa 60 mila 300 euro di illeciti amministrativi contestati per violazioni in materia di tenuta dei registri Cites e per irregolarità formali in materia di importazione di legname da Stati terzi all’Unione Europea: è, in pillole, il bilancio dell’attività 2019 del nucleo Cites di Perugia, l’organo di polizia all’interno dell’Arma dei carabinieri deputato ai controlli sul commercio di specie protette e al contrasto del traffico di specie tutelate sull’intero territorio nazionale. In Umbria il nucleo è comandato dal tenente colonnello Loredana Farneti e ha competenza sull’intera Regione.
Le altre attività più rilevanti
Nell’ambito delle attività di indagine, i militari del nucleo Cites, a seguito di perquisizione domiciliare nell’ambito di un procedimento penale per truffa, hanno recuperato anche un esemplare di pappagallo della specie ‘Amazona farinosa’, acquistato con un assegno risultato poi insoluto/protestato, restituendolo al legittimo proprietario. Nell’ambito dell’operazione ‘Low Cost’, finalizzata al contrasto del traffico illecito di coralli duri sull’intero territorio nazionale, sono stati inoltre effettuati in Umbria 56 controlli presso esercizi commerciali etnici e denunciati quattro titolari per detenzione e vendita di coralli tutelati dalla Cites senza la prescritta documentazione. I coralli vengono utilizzati come arricchimento ornamentale di acquari marini, come oggetti di arredo o reimpiegati nel reattore del calcio degli acquari (che permette di integrare con calcio, magnesio e carbonati la vasca dove si allevano coralli) e arrivano ai dettaglianti per il tramite di importatori e grossisti con sede nel centro-sud Italia.
Di cosa si occupa il Cites
In tutta Italia sono dislocati oltre 50 uffici Cites che si occupano della applicazione della Convenzione di Washington (Convention on international trade in endangered species of flora and fauna) attraverso il rilascio di circa 80 mila certificati l’anno, (riguardanti animali riprodotti in cattività , ma anche zanne ed oggetti in avorio di elefante, articoli in pelle di rettile, tessuti e pellicce pregiati, piante ornamentali, legname e prodotti derivati dal legno) e sono quotidianamente impegnati in attività di verifica ed intelligence. Il traffico di specie selvatiche è il quarto mercato più fiorente dopo droga, armi e tratta degli umani. Secondo uno degli ultimi rapporti Interpol, tale traffico è stimato pari a 23 miliardi di dollari l’anno. In Umbria il nucleo si occupa dell’applicazione della Convenzione di Washington attraverso: indagini di iniziativa finalizzate al contrasto di traffico illecito di specie protette; controlli amministrativi presso allevatori, circhi, negozi di animali, fiere di settore, mostre faunistiche, vivai; rilascio di certificati di riesportazione (dei prodotti derivati) e comunitari (per la legittima detenzione e per fini commerciali); supporto tecnico logistico per gli accertamenti disposti dalla commissione scientifica Cites: prelievi di Dna per accertare lo stock parentale; controlli in materia di pesca e commercio della specie Anguilla anguilla; controlli in materia di anti-bracconaggio. Il Nucleo si occupa anche dei controlli in materia di detenzione di animali considerati pericolosi per la salute e la pubblica incolumità e in materia di Illegal logging, cioè del contrasto al traffico illegale di legname, presso gli operatori italiani che importano legname, o prodotti da questo derivati, da stati terzi all’Unione.