Rottura totale fra il Comune di Spoleto e lo Spoleto Calcio sulla vicenda stadio. Dopo che l’ente ha revocato la concessione dell’impianto, la società sportiva, guidata dalla principessa Norah Al Saud, ha diramato un dettagliato comunicato in cui si dà conto della vicenda, con tanto di foto per dar conto delle condizioni della struttura.
L’amministrazione non riconosce la nuova ‘proprietà’
Nella nota si fa presente che il debito della società con l’ente è maturato nella precedente gestione e che la nuova proprietà lo ha appreso solo a fine giugno. Eppure, i nuovi dirigenti avrebbero chiesto all’amministrazione di quantificare il debito per poterlo estinguere, il che avrebbe dato vita ad uno stucchevole scambio di missive che ha esacerbato gli animi fino all’ultima decisione di revocare la concessione. Intanto, dopo la pubblicazione del calendario di Eccellenza, lo Spoleto sta valutando la disponibilità di altre strutture che possano ospitare le partite e gli allenamenti. Reso noto anche il calendario delle amichevoli precampionato: si comincia il 13 agosto con il Massa Martana; poi il 20 triangolare con Castel del Piano e San Sisto.
La nota della società
«È stato richiesto al Comune di Spoleto la quantificazione e la prova di questo debito nonché un incontro per presentare il progetto sportivo calcistico e giungere a una definizione bonaria della questione con l’amministrazione comunale», richiesta a cui non sarebbe mai arrivata risposta. «Oltretutto – prosegue la nota – siamo stati diffidati dall’intervenire sullo stadio, dal tagliare l’erba e dal porre in essere le iniziative più opportune per la manutenzione ordinaria dello stadio. Addirittura è stata investita la Guardia di Finanza. Abbiamo risposto a questa comunicazione chiedendo un incontro chiarificatore con il Sindaco ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta. Informalmente abbiamo saputo che il Comune di Spoleto non ci riconosce come nuova ‘proprietà? della SSD Spoleto Calcio. Questo è un termine inappropriato in quanto non è possibile parlare di proprietà dal momento che, trattandosi di un’associazione, c’è stato – come previsto dalla legge – unicamente un regolare cambio di gestione».
«Il comune di Spoleto non può non riconoscere la nostra gestione e non può pretendere di avere i verbali privati dell’associazione dal momento che questa circostanza non è prevista né dalla legge né dal contratto di concessione. È bene ricordare che nella revocata concessione non era prevista una risoluzione del contratto in caso di cambio di gestione, così come non era previsto un obbligo di comunicazione del cambio dell’organo di controllo dell’associazione. Inoltre, non potendosi avere nel regime delle associazioni non riconosciute un sistema di pubblicità come quello delle società, è fuori luogo richiedere all’associazione di produrre verbali notarili che giustifichino l’insediamento di questo nuovo organo direttivo, così come verbali di cessione».
«La revoca della concessione, per noi, è una questione dolorosa, dal momento che lascia definitivamente cadere ogni rapporto con l’amministrazione comunale. Allo stesso tempo però, tale brusca iniziativa, ci rasserena dal momento che, all’interno dello stadio comunale, ci sono dei problemi di staticità derivati dagli ultimi terremoti che hanno lasciato crepe profonde in punti nevralgici dell’impianto. I delegati del sindaco che ci hanno accompagnato durante il sopralluogo, ci hanno rassicurato dicendo che alcuni ingegneri avevano dato il loro benestare sulla regolarità statica dell’impianto. Tutto questo però non ci aveva completamente tranquillizzato».