I fatti si riferiscono al 2013 e al 2014: la Regione aveva escluso dalla procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via) il progetto di modifica delle copertura della discarica di Spoleto, il conferimento di maggiori cubature di quelle previste e la ripresa dei conferimenti a Sant’Orsola. Ora il Tar dell’Umbria ha detto che quelle decisioni erano sbagliate, accogliendo i ricorsi presentati dai proprietari di alcuni terreni.
«Impatti ambientali» Secondo i giudici amministrativi «emerge uno stato di conclamato inquinamento dell’area: una situazione sicuramente tutt’altro che scevra da possibili e significativi impatti sull’ambiente». La Regione, ovviamente, potrebbe ricorrere al Consiglio di Stato, ma intanto si scatenano le opposizioni.
Il M5S «Nelle motivazioni – dicono Elisa Bassetti, Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari del M5S – si registrano un’approssimazione e una mancanza di professionalità che paiono modus operandi di burocrazie soggiogate da una politica già di suo priva di una chiara visione del problema. Anche Arpa è chiamata in causa congiuntamente alla Regione, perché, seppur in presenza di “uno stato di conclamato inquinamento dell’area”, all’epoca fornì i pareri richiesti in “modo alquanto generico”, con una motivazione che secondo i giudici del Tar appare “del tutto obliterata o comunque formulata in modo alquanto lacunoso” e in barba al principio di massima precauzione in materia di tutela dell’ambiente. Intanto l’impianto, già esercitato per anni in modo incongruo, ora sta addirittura funzionando senza autorizzazioni. Ancora una volta i soldi dei cittadini verranno utilizzati per riparare ai danni della cattiva politica, ma nel frattempo un’interrogazione urgente M5S sia in Comune che in Regione incalzerà gli enti per ottenere l’immediata chiusura della discarica e un nuovo piano di gestione dell’emergenza rifiuti in Ati3 nel già disastrato quadro regionale».
La Lega Emanuele Fiorini e Valerio Mancini, della Lega Nord, accusano: «Una doppia decisione (quella della giunta) che appare miope e dannosa per l’ambiente e altamente pregiudizievole per la salute dei cittadini. Cambiano i nomi, ma a non cambiare è l’inettitudine del Pd e della presidente Marini a gestire il ciclo dei rifiuti. Il tutto senza considerare che, sempre in merito alla gestione della discarica di Sant’Orsola, la Regione Umbria è stata coinvolta in vicende giudiziarie di fronte alla magistratura amministrativa e nei confronti delle quali è risultata soccombente, con il conseguente spreco di soldi dei cittadini per ripagare tali scelte scellerate. La Lega Nord Umbria presenterà in Regione una interrogazione urgente sullo stato della discarica di Sant’Orsola di Spoleto e i provvedimenti che la Giunta intende adottare a seguito della sentenza».