Stop a processi fiume per reati da pochi euro

Il giudice Angelo Matteo Socci fra i primi ad applicare a Terni il nuovo articolo 131-bis del codice penale

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di F.T.

Quando si dice ‘cotta e mangiata’. Il giudice del tribunale di Terni, Angelo Matteo Socci, non ha perso tempo e nel giorno dell’entrata in vigore del nuovo articolo del codice penale, il 131 bis, che esclude la punibilità dei reati cosiddetti ‘lievi’ – ovvero con una pena non superiore ai 5 anni nel massimo, purché l’offesa sia «di particolare tenuità» e la condotta «non abituale» – lo ha subito applicato in tre distinti procedimenti che si sono conclusi con l’assoluzione degli imputati.

La ratio Dal punto di vista dell’imputato, si tratta in sostanza di un ‘bonus’ che il giudice può applicare se il reato è di entità particolarmente modesta e non ci sono precedenti di sorta, penali né legati all’applicazione dello stesso 131-bis. Attraverso lo strumento il legislatore punta a ridurre il numero dei procedimenti e, soprattutto, i costi a carico del sistema giudiziario, in cui – come tutti sanno – non mancano processi anche lunghi (e costosi) per infrazioni da poche decine di euro.

L’applicazione Per raggiungere l’obiettivo, l’applicazione – già prevista di fronte al giudice di pace ma spesso disattesa – dovrà riguardare anche e soprattutto i Gip e i Gup, a cui spetterà il compito di impedire che infrazioni minime, del tutto occasionali e commesse da soggetti ‘immacolati’, possano finire a dibattimento.

Il primo Giovedì mattina, in udienza, il giudice Socci ha applicato per la prima volta il nuovo articolo, assolvendo gli imputati di tre procedimenti: un anziano accusato di aver tentato un furto da poche decine di euro in un supermercato, due anziani finiti a processo per aver danneggiato la recinzione di un edificio e un imprenditore a cui era stata contestata la bancarotta documentale semplice legata alla tenuta incompleta della contabilità.

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