Superbonus, arriva la stretta: tutti i dettagli del nuovo decreto legge

Dalla scomparsa dello sconto in fattura alle sanzioni per le mancate comunicazioni passando per il blocco delle compensazioni ACE. Tutto quello che c’è da sapere

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di Giovanni Cardarello

Arriva una nuova stretta sul Superbonus. A deciderla il Consiglio dei ministri che ha dato disco verde ad un nuovo giro di vite voluto dal Ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti. La misura non era all’ordine del giorno ma è stata presentata ‘fuori sacco’ alla riunione di martedì sera a palazzo Chigi. La misura si sostanzia sotto forma di decreto legge e, secondo gli addetti ai lavori, avrà un impatto molto importante.

L’obiettivo del provvedimento, in sostanza, è quello di contenere i costi della misura definiti fuori controllo. Secondo gli ultimi dati dell’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, infatti, solo a febbraio 2024 la spesa a carico dello Stato per le detrazioni maturate per i lavori conclusi ammonta a 114,4 miliardi di euro. Con un incremento netto di 7 miliardi rispetto al mese precedente. Sempre a febbraio sono stati ammessi a detrazione lavori per 104,4 miliardi. Lavori che hanno riguardato 480.815 edifici tra cui anche 8 castelli.

La decisione arriva guardando alle nuove previsioni che il Governo guidato dal Presidente Giorgia Meloni farà a breve con il Def, il Documento di economia e finanza ad aprile. Previsioni per le quali si attende anche la valutazione da parte di Eurostat sui criteri di contabilizzazione dei bonus. Le indiscrezioni parlano di ulteriori sforamenti per 10 miliardi. Un salasso.

Necessario, quindi, secondo quanto ha dichiarato in sede di spiegazione politica il Ministro Giorgetti, «mettere un freno a queste misure nate in modo totalmente scriteriato e che hanno prodotto dei risultati devastanti per la finanza pubblica». Di fatto è una pietra tombale sui rischi futuri e i cui effetti attuali «potremo definitivamente contabilizzare tra pochi giorni, quando si caricherà la finestra per tutte le fatture e i lavori eseguiti entro il 31 dicembre 2023».

Questi i principali effetti del nuovo decreto:

  • scompare lo sconto in fattura e con esso salta il meccanismo della regolarizzazione ‘in bonis’, ovvero le mini-sanzioni previste per mancate comunicazioni fino al 15 ottobre;
  • arriva la dichiarazione preventiva al fine di avere un monitoraggio anticipato del fenomeno e non solo quando le fatture vengono caricate;
  • vengono bloccate le compensazioni con l’agevolazione. Ovvero i crediti verranno sottratti prima dai ‘debiti’, cioè dai ruoli iscritti nelle cartelle esattoriali in via definitiva. In sostanza i crediti vengono prima compensati con le eventuali ‘cartelle’ degli accertamenti fiscali e poi erogati;
  • poi arriva una nuova limitazione che blocca un meccanismo di frode appena individuato, ovvero la limitazione della cessione del credito Ace, acronimo di Aiuto alla crescita economica, riconosciuto alle imprese. Questo avviene perché è stato individuato un utilizzo fraudolento su questa agevolazione che, peraltro, è anche stata eliminata in via definitiva dalla riforma fiscale.

Da segnalare, infine, come si legge nel testo del decreto, che “è previsto un corredo sanzionatorio. In particolare l’omessa trasmissione di tali informazioni, se relativa agli interventi già avviati, determina l’applicazione di una sanzione amministrativa di euro 10 mila, mentre per i nuovi interventi è prevista la decadenza dall’agevolazione fiscale».

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