Terni: addio al ‘papà’ del Tulipano. Se n’è andato l’architetto Rolando Tocchi

I funerali si terranno martedì pomeriggio in cattedrale. Tante le opere che hanno lasciato un segno urbanistico

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Cordoglio a Terni per la scomparsa dell’architetto Rolando Tocchi, avvenuta domenica 21 aprile: è stato protagonista della realizzazione di tante opere che hanno caratterizzano ancora l’attualità urbanistica di Terni, in testa il complesso del ‘Tulipano’. Nato a Leonessa (Rieti) il 31 agosto 1932, l’architetto Tocchi si è laureato nel 1960 all’università degli Studi di Roma, ottenendo l’anno seguente l’abilitazione all’esercizio della professione. Per vent’anni, dal 1962 al 1982, è stato insegnante di disegno tecnico con integrazioni di geometria proiettiva presso l’Itis di Terni. Nel 1962 è stato tra i fondatori dell’Ordine degli architetti della provincia di Terni, di cui è divenuto presidente; sempre nel 1962 è entrato a far parte della commissione edilizia e di quella urbanistica del Comune di Terni. I funerali si terranno martedì 23 aprile alle ore 15.30 nella cattedrale di Terni.

Rolando Tocchi

Una carriera importante

Nel corso della sua lunga carriera – come ricorda l’amico David Capponi con cui ha condiviso trent’anni di lavoro quotidiano – ha realizzato importanti progetti che hanno lasciato il segno nel contesto urbano di Terni e non solo. Tra le principali opere architettoniche: la scuola elementare, media e di avviamento di Leonessa (1962), la scuola elementare di via XX Settembre a Terni (1964), casa ‘Tonelli Eugenio’ a Montefranco (1964), la palazzina in via XX Settembre-via Prati a Terni (1965), il complesso per uffici e abitazioni in via Curio Dentato a Terni (1968), la palazzina di via Galvani a Terni (1969), il complesso residenziale di via Montegrappa a Terni (1970), la palazzina di via Leopardi-via Pascarella a Terni (1971). Capitolo a sé lo meritano il ‘Tulipano’ (1976) – «l’elaborazione progettuale prevedeva un elemento a ‘piastra’ su cui si adagiavano tre palazzine ed una torre. La forma a triangolo delle palazzine ha consentito un accoppiamento di due di esse, che ha dato luogo alla pianta quadrata della torre, dove trovano posto gli otto triangoli per il sostegno statico. Prevista la struttura ‘a vista’ con elementi di facciata a curtain-wall integrata da pilastrini, prefabbricati, gettati in opera e collaboranti alla tenuta della sollecitazione statica» – e anche due case in linea in via dell’Argine-via Farini (oggi via Libertini) a Terni (2000). In quest’ultimo caso «la documentazione grafica, realizzata tutta a mano libera con il solo ausilio del paralleligrafo, è stata censita dal funzionario della Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria, Gianluca Pistelli, per la raccolta dei dati necessari alla predisposizione della dichiarazione di interesse storico particolarmente importante, emessa il 17 settembre 2020. Successivamente il materiale è stato donato allo Stato e trasferito presso l’Archivio di Stato di Terni».

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