di Delfina Dati
Presidente associazione Afad
Cari sindaco Bandecchi e assessore Iapadre, amministrare la cosa pubblica richiede competenza ma anche sensibilità verso certe tematiche. Il nuovo regolamento di accesso alla Ztl è un atto che mette in difficoltà tante categorie tra cui le persone con disabilità. Punto primo: avete pensato di interdire l’accesso a diverse vie del centro compresi i veicoli muniti di permesso disabili, vi siete domandati come faranno queste persone a raggiungere studi medici, luoghi di lavoro, studi di professionisti o semplicemente i negozi dove abitualmente si recano per fare acquisti? Non pensate sia una negazione del diritto alla mobilità e all’inclusione sociale di queste persone? Inoltre nel Codice della Strada non esistono zone interdette se non quelle pedonali alle quali viene comunque consentito l’accesso ai veicoli che trasportano persone con disabilità.
Punto due. Fino ad oggi per ogni permesso si potevano registrare due targhe per accedere alla Ztl, da aprile solamente una. Vi siete posti la questione che molte persone con disabilità, per vivere, hanno bisogno di una rete familiare – e non solo – che li supporti e quindi può succedere che chi accompagna non è poi la stessa persona che riprende il soggetto? Esistono i furbetti? Sì, ma non si può negare a tutti un diritto. Quindi la soluzione è aumentare i controlli restando una città civile e attenta ai bisogni dei più fragili. Ultima considerazione: dove sono tutti quei soggetti che ogni giorno si riempiono la bocca con ‘la tutela delle persone con disabilità’? Tacciono spudoratamente e questo dovrebbe farci riflettere. Personalmente come associazione faremo tutto il possibile affinché a pagare non siano sempre i più fragili.