Al cinema Politeama Lucioli di Terni, venerdì 7 giugno alle 21, il regista Gianluca Santoni e l’attore Andrea Lattanzi presenteranno al pubblico il film ‘Io e il Secco’. Il film, tratto da una storia originale che ha vinto il Premio Solinas, è stato presentato in concorso alla Festa del Cinema di Roma nella sezione ‘Alice nella Città ’, dove ha ottenuto la menzione speciale ‘The Hollywood reporter Roma – Uno sguardo sul futuro per la regia’, con questa motivazione: «Per il segno già così sicuro, per le inquadrature che denotano personalità e una continuità stilistica con la tradizione più alta del cinema italiano». Il film rimarrà in programmazione al Politeama dal 7 al 9 giugno, è possibile acquistare online fin da ora i biglietti su www.cinemapoliteamaterni.it.
‘Io e il Secco’ racconta l’infanzia tradita ma ancora capace di sognare, gli strascichi del maschilismo tossico e del patriarcato, il riconoscersi al di là dei ruoli e delle apparenze, l’amicizia profonda e salvifica che può nascere nei contesti più improbabili; un’amicizia come quella tra il piccolo Denni che, mosso dal desiderio di proteggere la madre amatissima e intrappolata in una spirale di violenza domestica, si presenta a casa del Secco – uno smilzo e goffo delinquentello addirittura più infantile del bambino, che si atteggia però da ‘super-killer’ – promettendogli una lauta ricompensa per liberare lui e la madre della presenza tossica del padre violento.
Quello di Gianluca Santoni è un esordio alla regia che trasforma il dolore in tenerezza, racconta la paura e non dimentica l’umorismo, sullo sfondo di un’inedita provincia adriatica. Un film che mette in contrasto i toni cupi e freddi del mare invernale con il calore dei suoi protagonisti e dei loro interpreti. Andrea Lattanzi è il figlio perfetto dei sobborghi, mentre l’esordiente Francesco Lombardo incarna l’irrequietezza dell’Antoine Doinel di truffautiana memoria, complice la somiglianza fisica ed esistenziale del suo personaggio. ‘Io e il Secco’ è film ‘piccolo’ ma incredibilmente grande per i temi che ha il coraggio di affrontare – la violenza sulle donne, vista però ad altezza di bambino, evitando uno sguardo morboso o retorico; la necessità di ripensare i modelli genitoriali e quelli paterni in particolare; le difficoltà di coloro ai quali è stata negata ogni possibilità di svolta e sono costretti a consumare la vita arrangiandosi come possono – e l’intelligenza ma anche la grande empatia con cui li mette in scena. Un debutto pieno di possibilità , come il futuro dei suoi protagonisti.