Quando nella tarda serata di sabato è stato controllato dagli agenti della squadra Volante di Terni presso un’area di servizio di Maratta, ha consegnato un documento in cui risultava aver acquisito il cognome della moglie. Ma gli accertamenti successivi condotti dalla polizia di Stato hanno permesso di risalire alla sua identità originaria ed anche all’ordine di carcerazione pendente nei suoi confronti per una condanna definitiva a 7 anni di reclusione. Per questo l’uomo, il 37enne A.H. originario dell’Albania, è stato arrestato.
La sua vicenda giudiziaria è legata alla denuncia di una ‘madre coraggio’ di Terni che si era rivolta alla squadra Mobile per far arrestare gli spacciatori di suo figlio, fra cui il cittadino albanese fermato sabato. La donna, per mesi, aveva pagato i debiti del figlio, assuntore di cocaina, fino al punto di utilizzare tutti i suoi risparmi, vendendo anche ori e gioielli e perfino la propria auto. Poi, esasperata, si era rivolta alla polizia di Terni, facendo partire le indagini coordinate dall’autorità giudiziaria che sono sfociate nel processo concluso con diverse condanne.
Il cittadino albanese 37enne era l’ultimo soggetto rimasto ‘a piede libero’ per quella vicenda giudiziaria: tutti gli altri coinvolti erano stati arrestati nel tempo dalla squadra Mobile ternana. Nel frattempo si era reso irreperibile ed era tornato nel suo Paese di origine per cambiare il cognome con quello della moglie. Una pratica regolare ma che, una volta rientrato in Italia, non gli è servita ad evitare il carcere.