Terni, blocco del traffico nel mirino della politica

Il blocco del traffico per le auto più vecchie adottato dal Comune, secondo Rifondazione Comunista, «dimostra ancora una volta l’incapacità cronica di affrontare i problemi programmando strategie di intervento complessive».

Gli sforamenti Ad oggi, secondo il Prc, «nonostante tale decisione, dopo meno di un mese dall’inizio dell’anno, le stazioni di Le Grazie, Borgo Rivo e Carrara si attestano rispettivamente a 15, 12 e 11 giorni di sforamenti rispetto al massimo dei 35 consentiti annualmente, con oltretutto giornate in cui i valori delle polveri sottili hanno toccato il doppio dei limiti giornalieri previsti per legge».

L’ordinanza Eppure, è l’affondo, «l’ordinanza di stop al traffico per tutte le vetture di modello antecedente all’euro4, che dovrebbe proseguire fino al 31 marzo, è solo una della serie di azioni programmate per diminuire i livelli di inquinamento nella conca ternana, segnalata come la maglia nera dell’Umbria. Ci sono molti altri interventi che il piano prevederebbe, al fine di migliorare la qualità dell’aria e garantire al contempo il minore disagio possibile per gli spostamenti dei cittadini e l’espletamento delle attività lavorative. Ad esempio,si intima la riduzione del 6% del traffico urbano ogni 5 anni, ma attraverso un massiccio potenziamento del trasporto pubblico e la chiusura delle aree urbane al traffico pesante,col compimento della piastra logista per merci di Terni-Narni; prevedendo inoltre l’aumento delle piste ciclabili e l’ampliamento della Ztl,non di certo la sua riapertura».

Gli obiettivi I provvedimenti, ricorda Rifondazione Comunista, «mirano anche al miglioramento dei sistemi di riscaldamento, favorendo tramite incentivi la sostituzione di caldaie a gasolio, che in zone come Le Grazie ad alta densità di impianti centralizzati di vecchia data, sono uno dei fattori preponderanti dell’inquinamento da polveri; sono previsti anche contributi alla coibentazione, non solo per gli edifici pubblici, ma anche per quelli privati. Particolare rilievo viene poi posto all’attenta opera di informazione e formazione da compiersi verso i cittadini, le associazioni e le imprese, ma sopratutto ai giovani; attraverso il coinvolgimento delle scuole e il finanziamento di progetti dedicati alla promozione di comportamenti virtuosi dal punto di vista ambientale».

L’accusa Secondo il Prc, «i ritardi e le inadempienze nell’attuazione di tale piano hanno costretto l’amministrazione a correre ai ripari, riproponendo dopo il contentino di natale una scelta tampone che serve solo a tenere a freno le minacce di sanzioni, a spese dei cittadini,espresse dalla commissione europea per il mancato rispetto della normativa sulle polveri sottili. È evidente come sindaco e colleghi non abbiano avuto modo di informarsi dettagliatamente su tale piano, altrimenti non cercherebbero di scaricare su di esso la responsabilità di un ordinanza, capace per l’ennesima volta di scontentare tutti».

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