di Fra.Tor.
Marco Cecconi non molla. Mentre il vice sindaco, Francesca Malafoglia, preannuncia di «non avere intenzione di proseguire in una polemica che non ha ragion d’essere per il semplice fatto che è basata sul nulla» e «di aver replicato una ed una sola volta e solo in seguito ad affermazioni offensive».
Cecconi Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale torna sul tema ‘case popolari’ per dire: «La Malafoglia stia serena: noi continueremo a parlare di discriminazioni a danno degli italiani fino a quando – a fronte di una percentuale di stranieri regolarmente residenti pari al solo 10% della popolazione ternana – la quota di case popolari a loro assegnate non rispetterà questa proporzione. Si tratti di graduatorie ‘cosiddette definitive’ (come scrive la Malafoglia), o ancora da sottoporre al vaglio della commissione che deve accertare quanti dati non veri sono contenuti nelle autocertificazioni presentate, certamente vedremo alla fine. E a quel punto temo che dovremo proprio tornare a chiederci, come ormai si chiedono in tutta Italia, se ad essere penalizzati sono i nostri concittadini e connazionali, oppure no. Vedremo allora se sarà necessario correre ai ripari – come nei regolamenti e nelle leggi di altre Regioni è già stato fatto – proprio per garantire ai ternani e agli italiani residenti a Terni la priorità nei criteri di assegnazione, che anche la demografia impone».
La politica Ma Cecconi ne ha anche per altri: «Nel frattempo – dice – è finalmente chiarissimo (se mai ci fosse stato un dubbio) quale sia il ‘vizio ideologico’ che suscita tante resistenze, nella Malafoglia e i suoi, a far proprio questo criterio di priorità che noi invece invochiamo a gran voce: ce l’ha fatto capire, per ultimo, ‘CittapertaTerniDinamica’, nel suo comunicato di solidarietà al vicesindaco. Un comunicato nel quale ci si viene addirittura a dire che ‘gli stranieri esprimono un bisogno abitativo superiore a quello dei cittadini italiani e versano in maggiori difficoltà economiche’. Ecco: se questa è la percezione dei bisogni della nostra comunità, tutto si spiega…. persino il fatto che la stragrande maggioranza dei ternani, alle ultime elezioni, ha preferito non andare proprio a votare».
La «pericolosità sociale» Il consigliere comunale di opposizione, poi, torna su un altro tema: «Quanto alla ‘pericolosità sociale’ che abbiamo chiesto di ponderare prima di assegnare una casa che appartiene al patrimonio collettivo, a prescindere ovviamente da valutazioni che attengono ad altri organismi ed altre sedi, la cosa è molto semplice: si tratta di valutare l’opportunità o meno (a nostro avviso, assolutamente da escludere) di riservare un alloggio popolare a chi abbia conclamati precedenti penali. In sede di revisione del regolamento comunale in materia (e, se serve, come abbiamo chiesto, anche di quello regionale), inserire un’apposita previsione non è di certo vietato ma anzi quanto mai necessario. A meno che la Malafoglia e ‘Cittaperta TerniDinamica’ non vogliano attribuire all’assegnazione di una casa popolare anche una funzione rieducativa e di reinserimento sociale per ladri recidivi (qual era l’albanese di via Rosselli arrestato nei giorni scorsi insieme agli altri componenti di una pericolosissima banda di connazionali): un compito, questo sì, che spetta ad altri».