Terni, gioia e festa per i 100 anni di Venezia

Ha raggiunto lo splendido traguardo venerdì tra l’affetto dei parenti. Un’intera esistenza a Montefranco

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Una giornata di festa e gioia alla residenza protetta di Collerolletta, a Terni, per uno splendido traguardo raggiunto da una donna. Si chiama Venezia Attili, è di Montefranco e oggi ha compiuto 100 anni tra l’affetto dei familiari.

L’affetto

A festeggiarne il secolo di vita vi erano le figlie Rizia e Maria Giulia, i nipoti, i pronipoti, i parenti e gli amici più stretti. Una intera esistenza – ricordano i familiari – vissuta costantemente a Montefranco, dove si sono consumate le tappe più importanti della sua vita, sullo sfondo degli avvenimenti nazionali che la comunità montefrancana, seppure con un po’ di ritardo, assorbiva. Nello stesso anno della sua nascita, si consumava la Marcia su Roma e Mussolini saliva al potere. Ma lì, in periferia vi erano più nebbie che nitidezze. Così Venezia cresceva insieme ad altri otto tra fratelli e sorelle, tra le prime esperienze della scuola elementare e l’armeggiare nella bottega di calzolaio del babbo Armando, detto ‘scocciapiatti’ per la sua esuberanza. In paese, nel tempo libero, ci si frequentava, ragazzi e ragazze e Venezia, signorinetta, aveva ricevuto le attenzioni di Alessandro, meglio ‘Lisandro’, un giovanotto altruista e affabile assunto presto alle dipendenze della società del Carburo di Calcio e Acetilene che a Papigno aveva uno dei suoi stabilimenti. La guerra aveva chiamato anche lui, antifascista e leader del movimento operaio, scampato alle bombe e alle incursioni nemiche in terra d’Africa. Così, Venezia, di lui aveva notizie sporadiche nelle poche missive che riuscivano ad arrivare. Dopo il conflitto, finalmente, coronarono il loro sogno d’amore, ma il dopoguerra era durissimo e per far quadrare i conti ci si rimboccava le maniche e si arrotondava con la consegna, casa per casa, delle bombole del gas. Poi, la vita sembrò scorrere più tranquilla, con la nascita delle figlie e con tanti sacrifici per farle studiare. Sino a quel brutto giorno di novembre del 1972, quando da Papigno giunse la notizia di un tragico incidente sul lavoro che aveva reciso la vita di Alessandro. Furono anni di disorientamento e incertezze che influirono pesantemente sulla vita di Venezia e della famiglia. Ma la ‘scorza’ era di quella dura che fuori ti preserva e ti aiuta a superare, anche grazie all’affetto delle figlie e dei nipoti che Venezia ama più di se stessa e per i quali ha rappresentato un esempio di onestà, correttezza e dolcezza insieme: Cristiano, Chiara, Piero Alessandro e Andrea. Venezia è anche bisnonna: Angelica, Cassandra, Nicola, Viola, Alessandro e Giulia. Tanti, tutti stretti intorno a lei, che in questi primi cento anni è persino riuscita a custodire segreti, storie e modi di dire di un intero paese, Montefranco. Venezia è la protagonista di una storia vivente, di un’esistenza intensissima e intessuta di affetti straordinari. I familiari di Venezia ringraziano tutto il personale della Rsa di Collerolletta per la professionalità e la dedizione che hanno sempre dimostrato nei confronti della loro cara centenaria.

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