Controlli a tappeto da parte della polizia di Stato di Terni nei confronti dei ‘compro oro’ presenti in città e sul territorio provinciale L’intervento – spiega la questura in una nota – rientra nel piano articolato predisposto dal questore Luigi Mangino, finalizzato alla verifica del rispetto della normativa che disciplina il commercio di oggetti preziosi usati, con particolare attenzione alla prevenzione del riciclaggio e delle transazioni irregolari.
La legge – ricorda la stessa questura – impone agli operatori del settore una serie di obblighi precisi. Tra questi: la doppia fotografia digitale dell’oggetto da vendere, la ricevuta riepilogativa dell’operazione, una descrizione accurata delle caratteristiche del bene, la trasparenza sulla quotazione dell’oro, la corretta identificazione del cliente e la completa tracciabilità del pagamento.
Nel corso dell’attività di controllo, condotta dalla Divisione polizia amministrativa della questura di Terni, diretta dal vice questore Massimo Laliscia, sono stati verificati 24 esercizi commerciali. In quasi tutti i casi – osservano da via Antiochia – è stato riscontrato un sostanziale rispetto della normativa vigente.
Un’unica eccezione è emersa in un compro oro della provincia, sanzionato per omessa tenuta delle schede riepilogative relative alle operazioni svolte e per irregolarità nell’identificazione del cliente. Le sanzioni comminate hanno raggiunto un importo fino a 10 mila euro.