Dopo le schermaglie della prima udienza, segnata da un problema tecnico, prende il largo di fronte al tribunale di Terni il processo relativo al crac-Cassetta, la storica azienda di salumi della Valnerina. Cinque in tutto gli imputati: l’ex patron Antonio Cassetta, la figlia Alessia, il nipote Marco Cassetta, il commercialista e sindaco di Polino Remigio Venanzi e l’imprenditore Arturo Corbelli. Le ipotesi di reato sono tutte relative alla violazione della legge fallimentare. I cinque sono difesi dagli avvocati Manlio Morcella, Carlo Orsini, Maurizio D’Ammando e Maurizio Simoni.
Alt al sequestro L’udienza si è tenuta martedì mattina e ha visto, oltre all’ammissione delle prove e all’incarico al perito che dovrà trascrivere le intercettazioni effettuate in fase di indagine, il rigetto della richiesta di sequestro conservativo di tutti i beni degli imputati avanzata dalla difesa delle curatele delle quattro società del Gruppo – Umbria Tradizioni srl, Cassetta Salumi sas, Cassetta Salumi snc e Centro Carni sas – costituitesi parti civili lunedì mattina attraverso l’avvocato Elisa Esposito. Il collegio giudicante presieduto da Massimo Zanetti ha respinto l’istanza, negando l’applicazione della misura cautelare reale. La prossima udienza è stata fissata per il 21 marzo 2017.