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Home » Dimensionamento scolastico Terni: passo indietro e revoca

Dimensionamento scolastico Terni: passo indietro e revoca

di Simone Francioli
25 Ottobre 2023
in Attualità, Cultura
Tempo di lettura: 4 minuti di lettura
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Passo indietro e revoca del piano approvato in giunta lo scorso 21 settembre. La mossa è dell’esecutivo Bandecchi e riguarda in particolar modo l’accorpamento dell’istituto comprensivo De Filis e della direzione didattica don Milani: «Un atto di rispetto e responsabilità, occorre ripensare le scelte», spiega l’assessore Viviana Altamura. Il mirino è sul dimensionamento scolastico per l’anno 2024/2025.

DE FILIS-DON MILANI: ‘RIBELLIONE’
L’SOS DEI GENITORI PER CESI

Ulteriore istruttoria

A distanza di un mese c’è lo stop: «La proposta, a seguito di ulteriore istruttoria, informazioni acquisite successivamente e valutazioni legate all’interesse del sistema scolastico locale, era una scelta ragionevole, motivata, ma onestamente che non risponde in pieno alle esigenze del territorio e non fornisce soluzioni, di rimando crea ulteriori criticità», sottolinea la Altamura. «In concreto credo che revocare un atto, seppur meramente una proposta, sia dimostrazione di senso di responsabilità e di rispetto per il mondo della scuola. Ripensare le proposte non riduce il ruolo istituzionale degli enti locali cui comunque spettano determinate competenze, compresa quella, in alcuni casi, di dover scegliere. Con la revoca della proposta sul dimensionamento, si ripensa l’indicazione di accorpamento dell’istituto comprensivo De Filis e della direzione didattica Don Milani, in attesa dell’evoluzione di un quadro normativo che deve ancora scontare numerosi passaggi sostanziali e una maggiore concertazione a livello territoriale e istituzionale». C’è ancora da attendere.

Colagrande (M5S): «Vittoria di docenti e famiglie»

Ad esporsi sul tema è Cinzia Colagrande, coordinatrice scuola e relazioni sindacali M5S Terni: «Ad appena un mese di distanza dall’annunciato dimensionamento della rete scolastica, l’amministrazione comunale è già costretta a fare marcia indietro. Parliamo della proposta che prevedeva, come unica sostanziale differenza rispetto al passato, la verticalizzazione tramite accorpamento dell’istituto comprensivo De Filis e della direzione didattica Don Milani. Ebbene a distanza di un mese è già arrivata la revoca del provvedimento. Un tentativo analogo era già stato fatto in passato ma, oggi come allora, vale la pena di ricordare che un provvedimento adottato prendendo in considerazione soltanto criteri numerici presenta criticità spesso maggiori di quelle che si propone di risolvere. Come evidenziato da più parti, sia dai docenti che dai genitori, la perdita di autonomia di un istituto va ben oltre il disagio dello spostamento fisico della segreteria centrale o del suo inevitabile sovraffollamento.  La fusione calata dall’alto di due istituti può sembrare la soluzione più semplice e rapida rispetto ad una rimodulazione complessiva della rete scolastica territoriale elaborata in maniera condivisa. Ma è quest’ultima l’unica strada da percorrere, come anche ribadito dalle stesse famiglie che ancora una volta con la loro mobilitazione sono state decisive, riuscendo a far riconoscere all’assessora alla scuola, Viviana Altamura, e a tutta la giunta comunale, come fosse prioritario valutare in maniera più attenta le ricadute del provvedimento sul tessuto sociale e culturale del territorio, acquisendo tutti gli elementi necessari e, soprattutto, senza opinabili fughe in avanti rispetto alla normativa nazionale. Certo non si può fare a meno di sottolineare che, ancora una volta, l’attuale amministrazione comunale agisca più per mostrare un’efficienza che però alla fine si rivela solo di facciata. Ben altra cosa è avere la reale conoscenza e capacità di risolvere le questioni ed i problemi della città. E’ inevitabile supporre che la giunta si ispiri al celeberrimo art. 27 del Regolamento della Real Marina del Regno delle Due Sicilie (1841), che ha per titolo ‘facite ammuina’».

Cobas

«I Cobas – la nota – della scuola hanno espresso, nella conferenza dei servizi tenutasi presso la sedeù della Provincia di Terni in data 12 ottobre, la loro totale contrarietà riguardo il dimensionamento scolastico, previsto per 6 scuole nella regione Umbria ai sensi del decreto interministeriale Mim e Mef 127 del 30 giugno 2023 che la Regione Umbria ha cercato di ‘imporre’, con l’accordo della Provincia a due scuole della provincia di Terni con l’accorpamento della Don Milani e De Filis. I Cobas sono contro l’attacco ai servizi pubblici essenziali come la scuola, la sanità e i trasporti; ci siamo sempre schierati contro i tagli arbitrari mascherati da razionalizzazione delle risorse esistenti sul territorio, in quanto tali decisioni hanno un impatto significativo, fortemente negativo sul servizio pubblico educativo, rappresentando una minaccia per il diritto allo studio e per i lavoratori Ata, docenti e dirigenti- coinvolti. Il ‘dimensionamento’ delle scuole implica tagli del personale amministrativo e direttivo, contribuisce alla creazione di mega istituti che spogliano le comunità locali delle istituzioni educative legate alle specificità delle loro zone e questo compromette la qualità dell’istruzione e la capacità delle scuole di rispondere alle esigenze locali. L’accorpamento di scuole porta a un aumento del carico di lavoro per il personale docente, amministrativo e ai collaboratori scolastici, oltre a minare la qualità del lavoro e delle relazioni all’interno delle scuole stesse. Si rischia una perdita di collaborazione e dell’esercizio stesso delle prerogative degli organi collegiali di coordinamento. Si aggravano ulteriormente, dal punto di vista organizzativo, le criticità proprie del lavoro del personale Ata e dei collaboratori scolastici, i cui organici sono già pesantemente sottodimensionati, anche per le attuali tabelle per la formazione degli organici Ata che sono del tutto inadeguate e per le norme vigenti che impediscono la nomina del supplente in caso di assenza. Viste le competenze regionali in materia di istruzione, è necessario un cambio di tendenza che
ponga fine alla politica di tagli, di risparmio e riduzione delle spese. Diverse regioni, come Campania, Puglia, Toscana, Sardegna, Abruzzo ed Emilia-Romagna, hanno già espresso pareri negativi sul Mim e alcune hanno presentato ricorsi al Tar. In questo quadro il dato positivo è la revoca, da parte dell’assessore alla scuola del Comune di Terni, della delibera della giunta comunale dgc 103 del 21 settembre 2023 recante oggetto. Dimensionamento della rete scolastica per l’anno scolastico 2024/2025. che aveva approvato l’accorpamento della Don Milani e della De Filis, revoca che ha dimostrato la capacità di approfondire tematiche importanti connesse alla istruzione pubblica e alla tutela fattiva del territorio e delle istituzioni scolastiche. I Cobas continuano a lottare per la difesa della qualità dell’istruzione, della scuola pubblica e della. Costituzione che è un bene comune fondamentale per la formazione/soggettivazione dei cittadini
e del pensiero critico e insieme possiamo lavorare per preservarla dalla mannaia del governativa».

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