L’accesso al sistema sanitario nazionale per le persone transgender e il rapporto tra discriminazione e diritto alla salute. Ne ha parlato sabato pomeriggio all’hotel Michelangelo l’avvocato – nonché prima donna alla guida di una squadra professionistica maschile – Carolina Morace, in corsa con il M5S alle prossime europee: l’iniziativa è stata sviluppata in collaborazione con l’associazione Esedomani nell’ambito degli eventi del Pride di Terni, in programma il 25 maggio. Con lei anche l’attivista e portavoce del partito gay per i diritti Lgbt Fabrizio Marrazzo, la psicologa e psicoterapeuta Paola Babocci, l’endocrinologa Giulia Senofonte ed i portatori di esperienza Francesco Pietro De Angelis e Giulia Grani. «C’è da fare tanto. In realtà la Comunità europea – le parole della Morace – è molto sensibile ai temi dei diritti civili, soprattutto per l’accesso al sistema sanitario e il contrastare le discriminazioni. Approfondirli è importante, alcuni Paesi sono più avanti rispetto ad altri. Bisogna continuare a sensibilizzare e probabilmente aggiungere qualcosa sulla carta dei diritti della Comunità europea. Specie dove dice che non devono essere discriminazioni basate sul sesso, aggiungerei anche sull’identificazione dei generi». L’inclusione delle trans? «Spesso i nostri rappresentanti sono scollegati con la base. I transgender sono accettati ma sono più discriminati anche rispetto agli omosessuali per il lavoro e altre cose. Dovremmo garantire un diritto di equità , di trattamento». Presente anche Luca Montali, numero uno di Esedomani.