Lo tenevano d’occhio e venerdì pomeriggio, dopo aver fermato un cliente, 50enne residente a Narni e noto tossicodipendente, hanno atteso che uscisse dalla sua abitazione di via Tre Venezie e hanno proceduto alle perquisizioni. Il cui esito ha portato all’arresto, da parte degli investigatori della IV sezione della squadra Mobile di Terni, del 39enne nigerano M.I.
A casa dell’uomo, dove vive in affito con la sorella, la polizia ha trovato, nascosti fra indumenti, nei cassetti e sul terrazzo, poco meno di 8 grammi di cocaina, circa 20 di eroina e 40 grammi fra hashish e marijuana. Droga per la maggior parte già suddivisa in dosi pronte da spacciare, ‘accompagnata’ dai classici strumenti per pesarla e confezionarla e dai telefoni cellulari utilizzati per gestire il ‘giro’.
Il 39enne è stato così arrestato in flagrante e il tribunale di Terni – giudice Francesca Scribano – oltre a convalidare quanto eseguito dalla squadra Mobile, come chiesto in aula dal pm Cinzia Casciani, ha inizialmente applicato nei suoi confronti la misura del divieto di dimora a Terni. Misura poi sostituita dall’obbligo di firma, a seguito dell’istanza dell’avvocato difensore Flavio Aristei, visto che l’uomo risiede stabilmente a Terni. In tribunale ha ammesso le proprie responsabilità, dicendo di spacciare perché non ha un lavoro e di provvedere così al sostentamento suo e della sorella, affetta da problemi di salute, che vive con lui.
A seguito dei controlli svolti sui telefoni in uso al 39enne, posti sotto sequestro, la questura spiega che «molti dei contatti Whatsapp erano tossicodipendenti locali» e che già lo scorso anno il soggetto «era stato identificato in un bar di viale Brin insieme a pregiudicati per reati in materia di stupefacenti».