L’11 agosto non è una data qualunque per Terni. La città non dimentica quel primo bombardamento – in totale le incursioni aeree furono 108 – nel 1943: si è svolta domenica mattina la cerimonia di commemorazione delle vittime nell’81° anniversario da quell’infausta giornata.
Alle 10.30 la santa messa a suffragio di tutte le vittime dei bombardamenti e per la pace celebrata dal vicario generale don Salvatore Ferdinandi al santuario di San Francesco (con i 10 rintocchi del campaone ed i 29 della campana grande, in ricordo dell’orario esatto del primo bombardamento alle 10.29), quindi alle 11.30 in via Lanzi la cerimonia di commemorazione alla presenza delle autorità cittadine. Con deposizione di una corona d’alloro da parte del Comune ai piedi del monumento in memoria ed un’altra deposta dall’Associazione nazionale vittime civili di guerra. Infine l’appuntamento al cimitero monumentale.
Hanno parlato Lanfranco Gentilini, presidente dell’associazione nazionale vittime civili di guerra della sezione ternana, e il vicesindaco Riccardo Corridore: «Fu un mercoledì come tanti altri, ma che si è trasformato in tragedia: 65 nostri concittadini furono vittima di uno dei bombardamenti più atroci della città. Innumerevoli ferite e centinaia di dispersi, distrutta l’85% di Terni», ha ricordato il primo. «La città fu inginocchiata e umiliata, ma ha avuto la forza di rialzarsi e di ricostruirsi. Una giornata che suscita emozione. Dobbiamo ritrovare la nostra appartenenza, l’identità dei ternani che hanno saputo rialzarsi», il messaggio del secondo. Con ringraziamento all’Opera Pia per la pubblica assistenza. Tra i presenti anche l’ex sindaco Leonardo Latini.