Terni, edilizia e colori: il Comune amplia il ‘controllo’ per i pareri

Via libera all’estensione per le aree oggetto di parere comunale su tinteggiature ed elementi di finitura. Coinvolti centri minori e tre quartieri storici

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di S.F.

Decoro urbano, colori, facciate e pareri, il Comune di Terni decide di rimettere le mani sul perimetro per la valutazione. Di mezzo c’è il regolamento edilizio comunale ed il manuale del recupero/piano del colore datato 1996, motivo? L’estensione rispetto all’area esistente e l’inserimento dei borghi minori non sottoposti a vincolo paesaggistico. Palla in mano al dirigente Claudio Bedini.

L’AREA INTERESSATA DAL PROVVEDIMENTO

Il dirigente Bedini

L’estensione

Dalla premessa si può intuire qual è la questione: «In materia di decoro urbano riveste una elevata significatività storica, architettonica e paesaggistica la scelta delle coloriture delle facciate e dell’apparato decorativo esterno degli edifici». In sostanza palazzo Spada vuole ampliare l’area comunale del centro storico sul quale fare attività di controllo negli interventi di tinteggiatura e per elementi di finitura degli edifici. Bene, l’esito del lavoro svolto dalla direzione urbanistica e lavori pubblici? Il check ci sarà in presenza di edificato «con caratteri storici, architettonici di elevato valore; tessuto urbanistico con unitarietà tipologica e storica di particolare rilievo; collocazione del tessuto edilizio in contesti ambientali e paesaggistici, ancorché non tutelati ai sensi del decreto legislativo 42/2004, significativi ed identificativi per la comunità locale; collocazione in contesti territoriali limitrofi e posti in diretto contatto visivo con emergenze storiche, architettoniche aventi particolare valore per la comunità locale e, a chiudere il cerchio, l’elevata esposizione visiva degli edifici concorrente a formare l’immagine della città anche dal punto di vista del turista». L’input è dell’assessore all’urbanistica Marco Iapadre.

Papigno

Le aree coinvolte

Tutto ciò riguarderà edifici compresi nell’area centrale di Terni, edifici pubblici di qualunque ente, strutture superiori a sette piani, edifici fronteggianti viabilità storica o principale, edifici costituenti beni sparsi classificati come edilizia tradizionale ed i centri storici minori non sottoposti a vincolo paesaggistico (Acquapalombo, Appecano, Battiferro, Cecalocco, Miranda, Papigno, Poggio Lavarino, Polenaco, Porzano), l’ambito della basilica di San Valentino e tre quartieri storici come Campomaggio, Metelli e Matteotti. L’ufficio competente al rilascio del parere è l’arredo urbano della direzione lavori pubblici.

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