di F.T.
Assolto insieme all’ex proprietario di Meraklon, Giampaolo Fiorletta, perché il fatto non sussiste. La sentenza è stata emessa lo scorso 4 luglio dal tribunale di Terni in composizione collegiale e riguarda il consigliere comunale di Alternativa Popolare, Raffaello Federighi. La vicenda è quella, annosa, della proprietà del caffè Pazzaglia, che da anni vede opposto lo stesso Federighi al titolare – Stefano Amici – che lo aveva denunciato, mentre la partita civile è ancora in itinere. «Per noi – afferma Federighi, che lunedì ha tenuto una conferenza stampa insieme allo stesso Fiorletta e all’avvocato Leonardo Capri (il collegio difensivo era composto anche dai colleghi Francesco Falcinelli di Perugia e Carlo Zaccagnini di Roma) – ora ci sono anche aspetti di natura penale tutti da chiarire e che riguardano più persone. Decideremo poi se e come procedere».

La storia e la sentenza
A riepiplogare la storia è stato l’avvocato Capri: «Tutto parte nel 2013 con la costituzione della società Pazzaglia 100 Srl da parte del Federighi. L’obiettivo era investire, ristrutturare e dare una nuova gestione a questo locale-simbolo, con un ruolo attivo e remunerato per il suo storico gestore. Raggiunta l’intesa, questa nuova società ha saldato anche i debiti con la proprietà dell’immobile, versando 25 mila euro. Poi è nata la querelle civilistica che conoscete, per il mancato rispetto delle intese, con il caffè sotto sequestro e chiuso per otto giorni. In quella sede il gestore Amici aveva interessato anche l’autorità giudiziaria e il processo giunto a sentenza nei giorni scorsi è quello partito dalle denunce sporte a suo tempo. Federighi e Fiorletta, quest’ultimo ritenuto una sorta di ‘occulto finanziatore’ – spiega l’avvocato Capri – erano imputati per usura reale e tentata estorsione e dopo sei anni è arrivata l’assoluzione con formula piena». Per la cronaca, in aula l’accusa aveva chiesto l’assoluzione per la tentata estorsione e la riqualificazione dell’usura con conseguente prescrizione del reato.

«Io parte lesa. Ma ne riparleremo»
«Se sulla vicenda Meraklon nulla c’entravo – a parlare è Federighi che ai tempi della bufera giudiziaria era direttore generale dell’azienda del polo chimico -, e in effetti sono stato prosciolto in fase istruttoria e sono convinto che le persone ancora a processo verranno tutte assolte, sulla vicenda Pazzaglia sono parte lesa. Continuo a ritenere il locale legittimamente mio ma questo tema lo affronteremo in sede civile. Sul piano penale, invece, ci riserviamo di esaminare potenziali responsabilità che sono a nostro giudizio di più persone». Raffaello Federighi si dice «grato al sindaco Bandecchi, al vice sindaco Corridore e all’amministrazione per essersi dimostrata garantista, ma non ‘a corrente alternata’ come molti. Mi è stata data fiducia e mi sono stati assegnati incarichi anche importanti (Federighi è vice presidente del consiglio comunale, ndR) quando la sentenza non era stata ancora emessa. Questo rappresenta secondo me un esempio di come si dovrebbe agire».