Terni, gli immigrati: «Attivi nel sociale»

Un protocollo d’intesa, siglato venerdì in Prefettura, che mira a costruire percorsi di accoglienza in favore dei richiedenti asilo

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di Fra.Tor.

Favorire l’inserimento del migrante nella comunità che lo ospita attraverso il suo coinvolgimento in attività di volontariato organizzate. L’impegno di un ampio fronte di attori sociali ed istituzionali attorno ad un’idea di accoglienza e integrazione, basata sul rispetto reciproco e sulla condivisione dei valori di partecipazione, solidarietà e civismo. Tutto questo è alla base del protocollo d’intesa, sottoscritto venerdì mattina in Prefettura, sull’attività di volontariato dei cittadini stranieri giunti in provincia con l’emergenza-sbarchi.

L’accordo Superare la condizione di passività del migrante, motivo di esclusione sociale, ma anche di mortificazione della dignità della persona costretta all’inattività. Questo l’obiettivo che ha mosso la Prefettura a promuovere un accordo ad ampio raggio, cui hanno aderito l’Anci Umbria, l’Inail, la Direzione territoriale del lavoro, i Comuni che ospitano le strutture temporanee di accoglienza dei migranti (Terni, Amelia, Ferentillo, Lugnano in Teverina, Montefranco, Narni, Orvieto e San Venanzo), gli enti gestori delle strutture (Arci solidarietà, Associazione San Martino, Laboratorio I.D.E.A., Casa Vincenziana Andreoli, Caritas Diocesana di Orvieto-Todi, Cooperativa sociale agricola Labouré) e i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl.

IL PREFETTO BELLESINI: «MOMENTO DI CRESCITA» – IL VIDEO

Il protocollo si rivolge ai richiedenti asilo ospitati nelle strutture temporanee di accoglienza della provincia. Condizioni per potere accedere alle attività di volontariato previste nel documento sono, infatti, l’aver presentato domanda di protezione internazionale non ancora definita nel suo esito, l’aver aderito ad un’organizzazione di volontariato – o essere iscritti negli albi dei volontari tenuti dai Comuni – e l’aver sottoscritto un apposito ‘patto di volontariato’ allegato al protocollo.

Formazione e informazione I Comuni, da parte loro, si impegnano a verificare la copertura assicurativa e a dotare gli interessati di un tesserino di riconoscimento, mentre gli enti gestori assicureranno loro l’informazione, la formazione e l’addestramento in materia di sicurezza sul lavoro, in particolare per quanto riguarda l’uso dei dispositivi di protezione individuali necessari per lo svolgimento delle attività di volontariato.

L'incontro il Prefettura

L’incontro il Prefettura

Il prefetto «Crediamo molto in questa iniziativa – ha detto prefetto Gianfelice Bellesini – che esalta il valore della solidarietà e della partecipazione, quale possibile chiave di dialogo e integrazione fra il migrante e la comunità che lo ospita. Il coinvolgimento del richiedente asilo, in attività di servizio e di pubblica utilità, può essere una formidabile opportunità di conoscenza e accettazione reciproca, in grado di rinsaldare una relazione di accoglienza che non si basi solo sul principio di assistenza, ma anche sulla reale volontà dello straniero di entrare a far parte di una comunità condividendone l’idea di bene comune».

Il sindaco di Terni firma il protocollo

Il sindaco di Terni firma il protocollo

Il sindaco di Terni Secondo Leopoldo Di Girolamo, «la firma del protocollo d’intesa promosso dalla Prefettura rappresenta un esempio molto positivo di cooperazione, in primo luogo tra soggetti istituzionali e poi tra questi e soggetti privati attivi nel terzo settore. Si cerca di tramutare un evento che molti vivono con preoccupazione, cioè quello dell’arrivo di migranti nelle nostre comunità, in un vantaggio per i beni collettivi. Sono certo che questo progetto, insieme ad altri che i singoli Comuni stanno mettendo in piedi, contribuirà a rendere le nostre città più sicure e curate, migliorandone la coesione sociale e la capacità di integrazione».

 

Pianificazione saltata Ad oggi, i migranti accolti in provincia di Terni nelle strutture di accoglienza temporanea attivate nell’ambito dell’emergenza-sbarchi sono 232, distribuiti in 16 strutture temporanee, con una capienza media di 15 persone, dislocate in otto Comuni. L’inattività di molti di loro costituisce un elemento di disagio sia per gli stessi migranti, sia per le collettività che li ospitano. «Mercoledì prossimo sarò a Perugia – ha concluso il prefetto – per incontrarmi con la presidente Marini perché la nostra pianificazione sta saltando. I migranti continuano ad arrivare in maniera massiccia e devono essere distribuiti sul territorio. Spero che la Regione potrà metterci a disposizione delle strutture di accoglienza. In agosto il mare è più calmo, prepariamoci a uno sforzo maggiore. Tutti».

 

 

 

 

 

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