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Home » Terni, il ‘Jazzit fest’ invade Collescipoli

Terni, il ‘Jazzit fest’ invade Collescipoli

di Francesca Torricelli
21 Giugno 2015
in Attualità, Cultura, Eventi, Spettacolo
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
Il chiostro di Santa Cecilia a Collescipoli

Il chiostro di Santa Cecilia a Collescipoli

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Tre giorni, 100 concerti, 850 musicisti, 130 operatori del settore, 200 volontari. Concerti, conferenze, workshop, expo, esposizioni, campus e cinema. Dal 26 al 28 giugno, a Collescipoli, andrà in scena ‘Jazzit fest’.

‘Jazzit fest’ nasce come occasione di incontro e confronto tra musicisti jazz, addetti ai lavori, la redazione e i lettori di ‘Jazzit’. È, quindi, spiegano gli organizzatori, «un momento di aggregazione e di ‘io collettivo’ per superare la frammentazione della comunità jazzistica nazionale, che spesso non riesce a comunicare e fare rete». Il ‘Jazzit fest’ è prodotto dalle piattaforme editoriali ‘Jazzit’ e ‘Il turismo culturale’, «senza far ricorso, per scelta, ai contributi pubblici. Il tutto è reso possibile grazie al coinvolgimento della pro loco Collescipoli, che fa accoglienza ed eroga il servizio ristoro».

I concerti Il programma del ‘Jazzit fest’ nasce ‘open source’, a sorgente aperta, per iniziativa diretta della comunità artistica e degli addetti ai lavori: «Un modo per aggiornare l’idea stessa di direzione artistica e per stimolare la curiosità verso la scena jazzistica nazionale, magari meno conosciuta ma altrettanto significativa, ricca di idee e di creatività». Nell’arco di tre giorni, dal 26 al 28 giugno, andranno in scena 63 concerti ufficiali, due picnic musicali, più decine di house concerts e happening sonori: saranno coinvolti almeno 450 musicisti che vivranno una ‘tre giorni’ di residenza creativa. Il programma accoglie alcune tra le più significative firme del jazz italiano e al loro fianco si potranno ascoltare decine di talenti della nuova generazione: «Il presente e il futuro del jazz italiano».

La ‘Residenza creativa’ La partecipazione dei musicisti, volontaria e spontanea, «non è finalizzata alla performance live, – dicono ancora gli organizzatori – ma è alimentata dal desiderio di vivere una ‘Residenza creativa’». Il concerto «non è il momento centrale del ‘Jazzit fest’ perché ciascun musicista sarà ospitato per tre giorni nelle case del borgo medievale di Collescipoli e ciascuno di loro potrà scrivere, arrangiare, produrre, provare, suonare e registrare musica con altri colleghi». I cittadini di Collescipoli, «apriranno le loro abitazioni per allestire sale prove, studi di registrazione e palchi, ma anche ambienti creativi in cui dar vita a photoshooting, videoclip e conferenze».

Valori etici Il ‘Jazzit fest’ nasce nel 2013 «con l’ambizione di dimostrare che, senza alcun costo per i contribuenti e attraverso una scala di valori etici, si possa creare un festival destinato a riconvertire un territorio da un’industria ‘pesante’ a un’industria ‘leggera’, quella del sapere, della sostenibilità ambientale, della cultura, del gusto, dell’arte, delle start-up creative, del turismo, del patrimonio delle tradizioni enogastronomiche, del paesaggio, dell’etica e della cittadinanza attiva». ‘Jazzit fest’, concludono, «fin dalla sua prima edizione si è dotato di una ‘Carta dei valori’ e di un ‘Codice etico’ ed è diventato un territorio di sperimentazione culturale, artistica, sociale, organizzativa ed economica tanto da meritare una good practice europea dal titolo ‘Culture shapes the smart city’ e il patrocinio onorario Unesco».

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