Andare a prendere i figli dopo una mattinata di lavoro, c’è chi può farlo senza problemi e chi, per lavoro, ha qualche difficoltà in più. Per questo motivo esiste il servizio pre e post-scuola: normali orari scolastici ‘allungati’ – nel caso della primaria di Campitello della ‘Giovanni XXIII’ fino alle 13.30 – per venire incontro ai genitori che non possono accompagnare o riprendere i piccoli nelle tempistiche classiche. Quando però la tariffa aumenta del 100% da un anno all’altro c’è chi va su di giri e alza la voce.
Il raddoppio Più di un genitore che ha figli nella struttura di via della Pernice – eufemismo – è quantomeno innervosito. Rispetto all’anno scolastico 2016-2017 c’è stato infatti un incremento del 100%: da 80 a 160 euro per il servizio post-scuola che va dalle 13 alle 13.30. Un ulteriore aumento, visto che la ‘base’ di partenza si attestava a quota 60 euro.
La mancata comunicazione L’aspetto che più ha scatenato i genitori dei piccoli è legato alla mancata comunicazione: «Lo abbiamo – l’attacco di una mamma – scoperto il primo giorno di lezioni e sul sito internet non c’era nulla in merito. Non credo sia giusto, considerando che molti sono ‘costretti’ a usufruire del servizio con gli uffici che vanno in pausa alle 13. Da sottolineare che in altre scuole il post-scuola è addirittura gratuito».
Il pulmino Qualcuno ha provato ad avanzare una richiesta per risolvere la problematica: l’impiego di un orario più flessibile – 8.15-13-15 – per consentire ai genitori di avere maggior tempo. «Hanno detto di no perché devono dar modo ai pulmini di lasciare i bambini a Campitello e poi andare alla Carducci. Ma quella struttura è temporaneamente chiusa per la ristrutturazione e vanno all’Ipsia con i pullman». umbriaOn ha ovviamente provato a chiedere informazioni alla scuola: in giornata forse arriveranno.
Ferranti (FI) «Sono stato informato – spiega il capogruppo di Forza Italia del consiglio comunale di Terni, Francesco Ferranti – di questo disservizio e di questo rincaro riguardante una scuola pubblica. La pubblica amministrazione deve a mio avviso facilitare la vita dei cittadini e delle famiglie e non fornire disservizi e continui rincari o imporre sempre nuovi balzelli da pagare. Chiederò chiarezza immediatamente e l’intervento dell’assessore competente: tra pochi minuti presenterò l’interrogazione urgente in consiglio». Bella grana per la dirigente scolastica, Patrizia Vece.
Caso politico? Ma non solo per lei, visto che Ferranti ha fatto quello che aveva annunciato. Solo che al momento della presentazione dell’interrogazione si è notata una reazione piuttosto evidente della consigliera comunale Patrizia Braghiroli (M5S): «Ma quella è una scuola statale – è sembrato di cogliere dal ‘labiale’ – che c’entra il Comune?». Infatti, dal punto di vista formale c’entra poco. Solo che lei, Braghiroli, è presidente del consiglio di istituto alla Giovanni XXIII e di quell’aumento doveva certamente essere informata.