‘Terni in centro’: Federici replica a Shu

Il presidente di Confesercenti Umbria: «Parlarsi è necessario per limitare i danni»

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di Italo Federici
presidente Confesercenti Umbria

Abbiamo l’obbligo nell’interesse della città e dei commercianti di guardare avanti. Non ci interessano le polemiche da bettola, dispiace solo che l’astiosità faccia perdere a Shu quella lucidità e quell’equilibrio necessari a gestire una fase così complessa. Per amore di verità e per conoscenza oggettiva, vanno però precisati e puntualizzati alcuni aspetti.

Confesercenti ha ricevuto l’invito da parte del presidente della Camera di Commercio a cercare una soluzione condivisa per evitare fratture fra le associazioni di categoria.

Confesercenti, pur ribadendo le criticità nei confronti del Consorzio, sia per quanto attiene la governance, sia per l’esosità dei costi e la poca trasparenza nell’attribuzione di incarichi e prebende, si è resa disponibile al confronto, proponendo e consigliando una personalità di garanzia, Folco Napolini, una figura non associata Confesercenti, esperta nel campo della comunicazione e del marketing, che sarebbe stato utile alle attività del consorzio e alla sua gestione in collaborazione con i commercianti associati.

La netta chiusura di Shu, peraltro da noi ampiamente prevista, non è che la conferma che i ‘giochi’ erano stati fatti, e il rancore nei confronti di Confesercenti è solo la riprova di nervosismo perché le cose non sono andate come previsto.

A tale riguardo, alla luce della proroga concessa, Confesercenti fa appello all’assessore regionale, Fabio Paparelli e all’assessore al commercio del comune di Terni, Daniela Tedeschi, di farsi promotori di un ulteriore tentativo di confronto, perché si tenti di giungere ad un’unica iniziativa, tenendo conto delle proposte di tutti. È necessario che gli amministratori dimostrano in questa fase imparzialità, soprattutto di fronte ad un Bando pubblico.

Se gestite con equilibrio, i due progetti, possono trasformarsi in un arricchimento, in un concorso di idee che non potrà che far bene al commercio ed alla città. Parlarsi è necessario, quanto meno per limitare i danni. Abbiamo avanzato la proposta di cercare una soluzione tecnica affinché chiunque risulti vincitore aggreghi i commercianti e gli artigiani dell’iniziativa non vincitrice del Bando. E qualora fossero ammesse a finanziamento entrambi le aggregazioni, si trovi una soluzione perché i due progetti possano trovare motivi di sinergia e di convivenza collaborativa.

Il nostro interesse è il commercio e la città, per questo abbiamo ritenuto lo strumento del Consorzio esoso ed in alcuni aspetti inaccettabile, con le difficoltà che le imprese vivono, a cominciare dall’attribuzione di gettoni ai dirigenti e alle percentuali richieste sui lavori fatti. Per questo abbiamo promosso un’associazione che sarà guidata da un commerciante espressione del commercio cittadino, che si impegnerà, come tutti noi, con spirito di volontariato e gratuità.

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