Terni, Isrim e AsmLab su un binario morto

Sfumato il tentativo di rinvio in commissione, la giunta ritira tutto: il progetto traballa

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Sono volate parole grosse, durante una seduta del consiglio comunale di Terni che, iniziata con due ore di ritardo per una serie di rinvii dovuti ad audizioni varie (Isrim, borse lavoro), è stata preceduta da una convulsa serie di telefonate, indirizzate ai consiglieri di maggioranza che non erano presenti in aula, per convocarli. Perché era necessario essere certi di avere tutti i voti necessari.

La tensione A pronunciarle, quelle parole grosse, sono stati i lavoratori di Isrim, ma anche i consiglieri di opposizione: tutti scatenati contro la giunta e la maggioranza. Per un motivo semplice: il progetto AsmLab – quello annunciato da Asm e che avrebbe dovuto rappresentare l’occasione per un salvataggio, seppur parziale, di Isrim e di alcuni ricercatori – è, praticamente, destinato a naufragare dopo la presa di posizione dei revisori dei conti, che hanno evidenziato tutte le criticità del progetto.

La polemica L’accusa mossa è pesantissima: la giunta e la maggioranza sapevano, secondo le opposizioni, che tutto quanto detto e promesso – peraltro un ‘tutto’ decisamente fumoso fin dall’inizio – non si sarebbe mai realizzato e lo sapevano ben prima dei rilievi fatti dai revisori dei conti.

Attacchi e repliche Dalle opposizioni è stato un fuoco di fila: «Speculatori elettorali», secondo De Luca (M5S); «Incapaci», secondo Ferranti (FI); «Una bufala e una presa in giro», secondo Todini (Il Cammello); «Una vergogna», secondo Melasecche (IlT). Dalla maggioranza si è cercato di metterci qualche pezza: «Il percorso va condiviso», Chiappini (Ca); «Necessaria verifica ulteriore», Cavicchioli (Pd). Il tutto intervallato da improperi vari.

Prima votazione Un primo tentativo, della maggioranza, di rispedire tutto in commissione, è andato a vuoto – solo 16 i voti favorevoli, perché è mancato quello di Faliero Chiappini – e allora è toccato al sindaco di fare il passo decisivo: annunciando che la giunta intendeva avviare un nuovo percorso di valutazione. Manco a dirlo: è scoppiato il finimondo, con il presidente del consiglio di turno, Federico Brizi, costretto all’ennesima interruzione dei lavori di una giornata che non passerà alla storia come una delle più edificanti della consiliatura.

Seconda votazione Soprattutto perché alla seconda votazione, quella che ha ratificato il ritiro del documento, i voti della maggioranza sono stati quelli necessari, cioè 17, ma un voto in particolare ha scatenato la bagarre, visto che secondo la minoranza il consigliere Stefano De Santis – in quanto dipendente Asm – non avrebbe dovuto votare.

Il commento Durissima la presa di posizione di Thomas De Luca (M5S): «Dopo mesi di balletti e moine elettorali viene alla luce la presa in giro del sindaco nei confronti dei lavoratori Isrim. Il fenomenale ‘piano B’ di Di Girolamo, Asm Lab non solo ha ricevuto l’alt dai revisori dei conti, ma era palesemente contro legge. Questa è la competenza con cui si affrontano le questioni che riguardano la vita dei lavoratori. La cinica stangata elettorale è servita, il Comune non può costituire nuove società seguendo la logica della razionalizzazione delle partecipate. Arrivederci, grazie e una pacca sulla spalla dalla Marini che ha acchiappato i voti di chi seguendo questo miraggio ha inseguito la velleità delle promesse elettorali. L’atto viene ritirato con la palese violazione dell’articolo 78 del testo unico degli enti locali, che prevede l’astensione obbligatoria per amministratori in conflitto d’interessi».

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