Domenica mattina una delegazione di lavoratori Tct, in sciopero da giovedì, era presente fuori dalla Cattedrale di Terni dove è stata celebrata la festa diocesana di San Valentino. «L’obiettivo – ha spiegato Alessandro Rampiconi, segretario generale della Fiom Cgil di Terni – era quello di dare visibilità alla vertenza. Si è fermato a parlare con noi il vescovo Soddu, che ci ha annunciato che nell’omelia parlerà anche delle questioni legate al lavoro. È venuto il cavalier Arvedi, che ci ha detto di considerare Ast la ‘casa comune’ anche per questi lavoratori, e il prefetto si è fermato per comunicarci che lunedì alle 12.30 ci convocherà per fare il punto della situazione. Per noi rimangono i 52 posti di lavoro che devono essere salvaguardati e tutelati dalle parti in causa. Pare ci sia un’attenzione particolare e che questo possa essere un buon viatico per arrivare alla soluzione finale. Ora la cosa più importante è il presidio dei lavoratori all’interno della fabbrica». Nessuna parola da Arvedi, Giovanni Scordo (a capo del personale Ast) e Alessia Balloriani (amministratrice delegata del Tubificio), tutti avvicinati dai cronisti al termine del solenne pontificale in duomo. Con loro anche l’ad di Arvedi-Ast, Mario Caldonazzo. La rappresentanza ha parlato brevemente anche con il sindaco di Terni, Leonardo Latini.
La nota di Arvedi Ast
Nel primo pomeriggio si fa viva l’azienda con una nota formale che, in sostanza, ribadisce ciò che era stato reso noto dal mondo sindacale: «Arvedi Ast è la vostra casa. Questo il messaggio che il Cavalier Giovanni Arvedi, partecipando alla pontificale di San Valentino nella cattedrale di Terni, ha affidato al dottor Giovanni Scordo, direttore risorse umane, e comunicato alla delegazione dei lavoratori della Tct presenti all’esterno del Duomo. Un messaggio, che conferma la volontà di Arvedi Ast di contribuire a risolvere eventuali problemi sociali, come già comunicato formalmente al prefetto di Terni».