L’anfiteatro romano Fausto di Terni è in evidente stato di degrado, con erba alta, sporcizia e immondizia varia. A segnalarlo il capogruppo in consiglio comunale di Terni Civica, Michele Rossi, che sottolinea come anche la Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio abbia sollecitato l’amministrazione comunale, alcuni mesi fa, «chiedendo di porre rimedio a una situazione critica». In particolare è stato chiesto «di provvedere con urgenza alle necessarie operazioni di manutenzione, nel rispetto delle condizioni del bene culturale e del mantenimento dell’integrità, dell’efficienza funzionale e dell’identità del bene e delle sue parti, così come previsto dagli obblighi normativi».
Situazione critica
«Tutti i cittadini possono ben vedere la proliferazione sull’anfiteatro della vegetazione infestante – scrive Rossi -. Percorrendo via del Vescovado, è ben visibile come le strutture, peraltro nel tratto maggiormente preservato in altezza, siano ormai totalmente aggredite da arbusti ed erbe, con conseguente rischio per la conservazione delle murature, oltre che danno all’immagine e decoro del monumento e del quartiere storico di cui è parte integrante. All’interno, i diversi spazi pertinenti al corridoio anulare coperto, in corrispondenza dell’ex chiesa della Madonna del Carmine, sono utilizzati impropriamente per il deposito di materiali, anche a diretto contatto con le murature antiche e con un effetto complessivo di degrado e trascuratezza. È evidente, infine, quanto sia necessario un intervento di pulitura e manutenzione anche nello spazio dell’arena e delle gradinate».
Patrimonio dimenticato
Secondo Rossi risulta dunque «assai importante programmare un progetto di intervento relativo alla manutenzione delle strutture dell’anfiteatro, con relativo cronoprogramma delle attività di diserbo dalla vegetazione». Il consigliere ha presentato un’interrogazione in consiglio con l’obiettivo di «conoscere in generale il futuro del bene, e nello specifico quando si darà seguito ad interventi di manutenzione delle strutture dell’Anfiteatro, cosi come richiesto dalla cittadinanza e formalmente dalla Soprintendenza. Sarà anche l’occasione – continua – per conoscere finalmente lo stato di avanzamento e di attuazione del progetto comunale relativo alla maggiore fruibilità del monumento che ad oggi risulta dimenticato». «Merita ben altra sorte – conclude il consigliere comunale – il più notevole monumento romano della città, uno dei maggiori dell’Umbria. Costruito presumibilmente tra il 30 e il 32 d.C, quindi più antico del Colosseo, poteva contenere fino a 10mila spettatori. Nonostante così tanto valore l’anfiteatro di Terni non è mai stato inteso veramente come possibile attrazione turistica; purtroppo ad oggi non è considerato come tale, vedi la mancanza di segnaletica e il mancato godimento turistico. Il sito, infatti, è sempre chiuso ad eccezione del periodo in cui viene utilizzato per il cinema all’aperto».
Giuli e la risposta via social
Il vicesindaco e assessore alla cultura decide di intervenire via facebook sulla questione: «Per quanto riguarda l’interno dell’Anfiteatro, dopo il lungo e forzato lockdown durante il quale non è stato possibile operate, è stato dato mandato ai nuovi gestori privati del Polo museale-teatrale del Caos (che comprende anche l’Anfiteatro) di procedere al taglio dell’erba e alla sistemazione delle parti possibili, come da loro competenza secondo bando. E ho ragione di ritenere che cominceranno assai presto; il punto di cui sopra, peraltro, è propedeutico ad una probabile breve stagione di cinema all’aperto tra luglio ed agosto (seppure con capienza posti molto ridotta causa misure anti Covid), alla quale i gestori stanno lavorando, e ad una mini-stagione di piccoli eventi nel cosiddetto ridotto dell’Anfiteatro, davanti allo stesso lato Passeggiata, spazio che anch’esso verrà ripulito dai gestori; con il nuovo bando aggiudicato nel gennaio scorso, abbiamo appositamente previsto che l’Anfiteatro potesse essere aperto nei fine settimana per eventuali visite turistiche, soprattutto su prenotazione. Anche su questo abbiamo sollecitato gli appaltatori; una completa cartellonistica esplicativa, per quanto oggetto di fondate o meno discussioni, esiste lato via del Vescovado; èer quanto riguarda la complessa ed effettivamente urgente pulitura delle mura esterne proprio nei giorni scorsi mi sono premurato di sollecitare l’ufficio competente dei Lavori Pubblici, pregandoli di provvedere in qualche modo; per quanto attiene al progetto già avviato di riqualificazione dell’opus reticolatum e dell’ambulacro (con alcuni nuovi percorsi interni, passerelle ecc.) e finanziato se non erro con fondi Por Fesr anche su questo ho premuto di recente i suddetti uffici che stanno portando avanti il progetto, sul quale però erano state avanzate delle ‘osservazioni’ dalla Soprintendenza che, credo, siano in fase di superamento».