Sabato 23 e domenica 24 marzo 2019 il Fai (Fondo ambiente italiano) invita tutti a partecipare alle ‘Giornate Fai di primavera’ per guardare l’Italia come non abbiamo mai fatto prima e costruire un ideale ‘ponte’ tra culture che ci farà viaggiare in tutto il mondo. La delegazione di Terni ha curato tre aperture inedite proponendo un ideale percorso attraverso i secoli: dalla cittadella fortificata medioevale sorta su preesistenze bizantine, il Castello del Poggio di Guardea, all’elegante testimonianza del primo Rinascimento, palazzo Alberici, per finire con l’imponenza di una residenza seicentesca, palazzo Montani, entrambi al centro della città di Terni.
Palazzo Montani
L’imponente palazzo Montani costituisce una delle quinte più ragguardevoli dello scenario urbano del centro storico di Terni. Esteso tra via Garibaldi, piazza Europa e corso del Popolo, il palazzo è una delle costruzioni più antiche della città , tuttora pregevolmente informato alla tipologia della abitazione patrizia seicentesca. Il complesso, a tre livelli, rivolge il suo fronte principale su via Garibaldi, e perimetra una elegante corte interna con un loggiato a doppio ordine sovrapposto che nel piano nobile immette nella cappella e in una serie di sei sale affrescate. Le prime tre sale sono decorate con affreschi dedicati alla vita di Mosè, mentre le altre ospitano un notevole ciclo di affreschi eseguiti da Girolamo Troppa nella metà del seicento. Gli affreschi della sala di Agar, della sala di Endimione e del notevole salone di Apollo costituiscono il più importante ciclo pittorico presente in un edificio civile della città . Apertura: sabato dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17.30; domenica dalle 10 alle 17.30.
Palazzo Alberici
Palazzo Alberici è uno dei più raffinati esempi superstiti di edilizia civile del primo Rinascimento a Terni. L’edificio, a tre livelli, sorge su via XI Febbraio ed è disposto a perimetrare per due lati una corte interna di particolare grazia ed armonia. In questo spazio si affaccia il loggiato del primo piano che scandisce l’insieme con il ritmo delle sue arcate sostenute da snelle colonne in travertino dai capitelli artisticamente sagomati a foglie d’acqua. È iniziata nel 2014 una graduale operazione di recupero filologico e il palazzo è ora tornato a risplendere nella purezza delle sue nobili linee. Negli interni è riapparsa durante i lavori una preziosa cornice pittorica cinquecentesca che è stata restaurata insieme ad una tela a soffitto del pittore settecentesco Liborio Coccetti. Il recupero ha ispirato il desiderio di condividere con la città un esempio di ciò che il nostro centro storico potrebbe in più luoghi consentire. Apertura: sabato dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17.30; domenica dalle 10 alle 17.30.
Il Castello del Poggio
Il poderoso castello, che svetta in cima al poggio, viene edificato dai Normanni nel 1034 sulla preesistente rocca bizantina del VII secolo. Nel cinquecento l’imponente costruzione viene ampliata raccordando con due nuovi corpi di fabbrica la coppia già esistente e creando così una corte su cui si affacciano due loggiati sovrapposti. Nel tempo la fortificazione viene estesa a coprire la sommità del colle per accogliere le unità abitative di una intera comunità . In questo luogo, per varie ragioni, si sono succedute personalità di rilievo, da Federico Barbarossa a Carlo V, da Cesare Borgia a Olimpia Pamphili, oltre alla presenza di Galileo Galilei che qui si rifugia dalle persecuzioni. Monumento nazionale, ‘dimora storica internazionale’, ‘rarità italiana’, questi alcuni dei riconoscimenti attribuiti al Castello, che è sede anche di un Centro di coscienza planetaria del prestigioso club di Budapest. Apertura: sabato dalle 14 alle 17.30; domenica dalle 10 alle 17.30.