Terni, le farmacie inceppano il Comune

Discussione saltata, in consiglio, per la mancanza – clamorosamente voluta – del numero legale

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di M.T.

Una cosa nuova: in consiglio comunale, a Terni, si è sospesa una seduta del consiglio comunale perché è venuto a mancare il numero legale. Dopo due ‘conteggi’ – la seconda volta i ‘badge’ inseriti nelle fessure delle singole postazioni erano 13 su 30 – e mentre una quindicina di consiglieri, quelli che avevano estratto il ‘badge’ medesimo, girellavano di qua e di là, solo in attesa della decisione, il presidente Mascio ha spedito tutti a casa.

Le discussioni Così, dopo un pomeriggio nel quale si è parlato – fuori dall’aula – della necessità di affrontare il tema del gettone di presenza solo a patto di rispettare tempi di presenza congrui e – sempre fuori dall’aula – delle problematiche connesse alla trasformazione dell’Azienda speciale farmacie comunali (Asfm) in FarmaciaTerni; si è poi affrontato – in aula – il tema dell’università, ma solo per rinviare tutto in commissione.

Farmacie in sospeso Verso le 18, finalmente, si è arrivati al tema più atteso: le farmacie. Sul quale si erano registrati interventi polemici e reazioni forti. Da parte di diversi consiglieri comunali erano stati presentati degli emendamenti alla delibera predisposta dalla giunta.

LA DELIBERA DI GIUNTA DA ESAMINARE

La fuga Gli emendamenti contenevano, tra l’altro, norme volte ad impedire possibili conflitti di interessi e a possibili speculazioni sulle cessioni di punti di vendita – ma subito dopo l’esposizione fatta dall’assessore Vittorio Piacenti D’Ubaldi, è scatta la fuga dai banchi della sala del consiglio. Se ne parlerà, magari, un’altra volta. Lì dentro. Ma fuori, c’è da scommetterci, le trattative saranno serrate. Molto.

 

 

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