Purtroppo non ce l’ha fatta Oltjan Nela, il 20enne di origini albanesi accoltellato nella notte fra lunedì a martedì in via Piemonte dal connazionale – e coetaneo – Majec Mjeshtri. Troppo gravi le conseguenze dell’emorragia interna causata dalla lesione dell’arteria addominale: l’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto d’urgenza all’alba di martedì dai medici del Santa Maria, non è riuscito a salvarlo.
Omicidio Si appesantisce, di conseguenza, il quadro accusatorio nei confronti delle quattro persone arrestate in seguito alle indagini della polizia di Stato. L’imputazione è, ora, di concorso in omicidio. La vicenda, secondo quanto ricostruito finora dagli inquirenti, sarebbe partita da una lite scoppiata all’interno della discoteca Lo Scalo. Una scazzottata proseguita nelle vie della zona e conclusasi, purtroppo, tragicamente.
Manette Mjeshtri e gli altri tre che avrebbero preso parte al pestaggio del giovane – tutti ternani – sono stati arrestati martedì pomeriggio dagli agenti della squadra Mobile di Terni, protagonisti insieme ai colleghi della Volante di un’indagine-lampo che ha portato nel giro di poche ore all’individuazione dei principali protagonisti del fatto.
PARLA IL LEGALE DELL’ACCOLTELLATORE – VIDEO
La difesa A parlare, intanto, è il legale difensore dell’accoltellatore, l’avvocato Massimo Proietti, secondo il quale Majec Mjeshtri «ha subito un’aggressione coltello alla mano e nell’immediatezza non ha potuto fare altro che difendersi con ciò che aveva a disposizione, una piccola lama di cinque centimetri tenuto nel portachiavi. La sua – afferma il legale – è stata una reazione dettata dalla paura».
VIOLENZA IN VIA PIEMONTE, PARLA IL QUESTORE – VIDEO
«Scaramuccia degenerata» L’udienza di convalida nei confronti dei quattro arrestati era stata fissata per venerdì mattina alle 11.40, in carcere, di fronte al gip Natalia Giubilei. Possibile uno slittamento, alla luce del decesso del giovane e della conseguente modifica del capo di imputazione. L’avvocato Proietti difende anche uno dei tre ternani arrestati insieme all’autore del ferimento: «Al di là del fatto, crediamo sia nato tutto da una normale ‘scaramuccia’ da discoteca, poi degenerata con conseguenze purtroppo gravissime».