La storia si fa interessante, per così dire. A Terni negli ultimi giorni c’è stato un episodio – di mezzo, come spesso capita, i social e il loro utilizzo – che ha creato un bel po’ di scompiglio a palazzo Spada. Tema: il percorso ciclabile all’interno del parco della ‘Passeggiata’. A dare il là alla particolare situazione ci ha pensato il vice sindaco Riccardo Corridore. Poi, a stretto giro, ecco l’evoluzione. Questa volta tramite carta intestata, non Facebook.

Passo indietro. L’ex consigliere comunale Michele Rossi lo scorso weekend ha postato un video per dimostrare l’impossibilità – andando in bici – di concludere il percorso lungo la ciclabile tracciata. Motivo? Il cancello chiuso nel lato del parco in direzione via Roma. Conseguenze? Il vicesindaco, con un video social, ha sostanzialmente attaccato il dirigente Claudio Bedini ed il funzionario con elevata qualificazione Walter Giammari. Successivamente è stata tirata in ballo anche un’altra posizione EQ, Nazareno Claudiani: «Purtroppo c’è chi non lavora in questo Comune. Chiediamo scusa ai cittadini, c’è un ritardo imbarazzante. Questi sono i dirigenti e le posizioni organizzative, l’ufficio mobilità non ha fatto l’ordinanza di modifica del traffico. Bedini e Giammari probabilmente dovrebbero fare il loro dovere». Da lì a breve il cancello è stato aperto. Finita così? A quanto pare no.

Mercoledì è stata depositata al protocollo comunale una nota a firma dei tre – Bedini, Giammari e Claudiani – diretta allo stesso Corridore, ma anche al sindaco Stefano Bandecchi, al direttore generale Claudio Carbone, al segretario generale Iole Tommasini e al dirigente ai lavori pubblici Piero Giorgini. Per fare cosa? Dare delucidazioni, in sostanza. Da quanto appreso sarebbe stato messo nero su bianco che, in realtà, non ci sarebbe alcun ritardo rispetto all’emissione dell’ordinanza considerando che si trattava di un passaggio possibile solo una volta terminati e collaudati i lavori (oltre al posizionamento della segnaletica). Evidentemente sono atti che risultano assenti. Risultato? L’apertura avrebbe consentito il transito pubblico su un’area ancora in fase di cantiere, con tutte le conseguenze del caso. Storia conclusa? Non sembra proprio.

Nel pomeriggio di mercoledì ad esporsi è Luca Falcitano, il commissario regionale per il Cse Flpl Diccap: «Come sindacato riteniamo – si legge nella nota – che un amministratore che governa la città da alcuni anni, prima di certe uscite pubbliche dovrebbe informarsi e chiedere conto ufficialmente ai proprio uffici invece di usare i social per un attacco diretto ai dipendenti. In tanti anni di attività sindacale non avevamo mai assistito ad un fatto del genere, con i dipendenti costretti addirittura a mettere nero su bianco una cosa che dovrebbe esser fatta da chiunque abbia a che fare con un ente pubblico: ovvero rispettare e far rispettare la legge. Ai dipendenti va la totale solidarietà del sindacato autonomo, che chiede anche una retromarcia al vicesindaco che dovrebbe scusarsi e prendere atto che ha sbagliato. Come sindacato condanniamo gli attacchi personali e soprattutto la diffusione social di video che possano mettere delle ombre (sena motivo) sull’operato dei dipendenti. Evidentemente Corridore, preso dall’obbiettivo di avere consenso tra la cittadinanza, non ha pensato alla conseguenze; è pertanto necessario che lui stesso chieda scusa ed usi le sedi competenti e non i social per chiedere delucidazioni sull’operato dei dipendenti».