Terni, M5s: «Parte dei soldi della Cascata nel bilancio della Regione»

Per Luca Simonetti è ora «di dire basta, la città sta rinunciando a milioni di euro. Palla al sindaco e ai consiglieri regionali»

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di Luca Simonetti
consigliere M5s del Comune di Terni

Il ‘sacco’ delle Marmore deve finire. Questo il messaggio che da Terni parte forte e chiaro verso la giunta regionale. Terni sta rinunciando a milioni di euro derivanti dallo sfruttamento turistico della Cascata. E una volta tanto sui grandi temi della città il consiglio comunale riesce a fare squadra. L’atto presentato dal Movimento 5 stelle insieme alle altre minoranze aveva un solo obiettivo: stimolare l’apertura di una discussione intorno a una criticità evidente e non più rinviabile.

La Cascata delle Marmore, infatti, rimane aperta solo per circa 1.200 ore l’anno per consentire al gestore di produrre energia elettrica. Ma a queste rinunce non corrispondono ristori economici adeguati. Non è accettabile che la presenza di acque in questa terra costituisca motivo di extra tassazione per la gestione del consorzio di bonifica. Allo stesso tempo la maggior parte dei soldi generati dalla presenza di questa ricchezza finiscono nel bilancio generale della Regione Umbria. Ora la palla passa al sindaco e a quei consiglieri regionali che durante le elezioni si sono posti a paladini della difesa del territorio.

La partita da non perdere da qui ai prossimi anni è fare in modo che la Regione subentri direttamente alla gestione degli impianti. E’ possibile farlo seguendo modelli gestionali di lunga data e di alta efficacia come quelli della Valleé e del TAA, coinvolgendo società partecipate locali/regionali o creandone appositamente, così da avere certezze sulla rendita senza attendere le scarne compensazioni che arrivano sui territori.

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