di Fra.Tor.
«Sicuramente non sarò né la prima né l’ultima ad esporre un problema del genere, ma tutto questo pressapochismo inizia veramente a stancare, soprattutto quando si parla della salute delle persone». Lo sfogo arriva da una mamma di un bambino che frequenta una scuola primaria di Terni. Il tema? Sempre lo stesso, purtroppo, il Covid e la gestione dei tamponi e degli isolamenti.
Due insegnanti positive
«Domenica 25 ottobre – racconta la mamma – nelle chat di gruppo della scuola, abbiamo ricevuto la comunicazione di due maestre risultate positive al Covid. Di conseguenza, due classi in isolamento preventivo. La classe di mio figlio non era tra queste quindi lunedì lo abbiamo portato a scuola normalmente chiedendoci però, con le altre mamme, se una terza maestra che era stata in contatto con le due risultate positive, fosse presente o anche lei in isolamento preventivo. Questa maestra lunedì ha insegnato normalmente e in più classi della scuola, ma martedì 27 ha comunicato alla scuola di avere la febbre e sintomi riconducibili al Covid. Ecco, i nostri dubbi e le nostre perplessità forse erano sensate».
Nessuna comunicazione
L’insegnante da quel giorno è in isolamento «ma il problema più grande è che nessuno ci ha fatto sapere se ha effettuato un tampone e se è risultata o meno positiva. Lo chiediamo alla preside, alle insegnati, ma nessuno sa darci una risposta. I nostri figli sono stati a contatto con questa insegnante nelle 48 ore precedenti la prima comparsa dei sintomi, possibile che nessuno è in grado di dirci quali siano le sue condizioni? Lunedì 9 novembre saranno passati 15 giorni e in tutto questo tempo i nostri figli hanno continuato ad andare a scuola e a frequentare amici e parenti, come nonni o zii anziani. Nessuno ci ha detto se dovevamo metterli in isolamento preventivo. Tutto ciò non ci sembra normale, affatto».