di S.F.
La trasformazione di parte dell’area destinata a parchi urbani a servizi generali e il cambiamento della zona ‘verde pubblico attrezzato a parco, per il gioco, per lo sport’ in ‘attrezzature d’interesse comune’ per complessivi 8.125 metri quadrati e una superficie utile coperta di 6.500 mq. In estrema sintesi è ciò che prevede la maxi variante parziale al Prg per vocabolo Staino, utile – nelle intenzioni di palazzo Spada – per una funzione di attestamento per i flussi nell’ottica del collegamento tra il centro cittadino e, in particolar modo, la cascata delle Marmore. Una sorta di ‘porta’ turistica per servizi e informazioni. La documentazione prodotta è già stata vagliata dagli uffici della Regione e lo scorso 19 ottobre è arrivato l’esito per la verifica di assoggettabilità a Vas. Spunta anche una nuova rotatoria. Diversi i richiami giunti da Perugia.
I ‘RICHIAMI’ DI REGIONE E SOPRINTENDENZA E PER LA VARIANTE
L’iter va avanti: ‘porta’ turistica
Del tema se ne parla da anni e la questione è inserita da tempo nel documento unico di programmazione pluriennale del Comune. Della variante parziale al Prg parte strutturale e parte operativa se ne è occupata la direzione pianificazione territoriale/edilizia privata con in testa il dirigente Claudio Bedini ed i progettisti Cinzia Mattoli e Paolo Paccara (geologo): l’area coinvolta è quella compresa da località Staino, viale Centurini e il fiume Nera, individuata come punto iniziale di percorsi turistici, ciclabili e pedonali per la Valnerina e la cascata. L’indice di utilizzazione fondiaria per una Suc di 6.500 mq è già prefissata nel Dup e, inoltre, è prevista un’ulteriore modifica: via la destinazione a zone F, vale a dire aree attrezzate per la protezione civile, gli spettacoli viaggianti (il luna park), fiere e mercati periodici. Lo scorso 30 luglio da palazzo Spada è partita l’istanza per la verifica di assoggettabilità a Vas: dopo due mesi e mezzo la Regione ha risposto formalmente che non c’è bisogno, ma i dubbi non mancano. Esempio? «Dalla documentazione esaminata non è chiara la finalità della variante in quanto risulta che già l’attuale destinazione GV consente la realizzazione di servizi a favore del parco dello Staino e che la variante rafforza l’idea del servizio di interesse comune». Lo scrive il servizio regionale urbanistica, politiche della casa e tutela del paesaggio. Non l’unica indicazione. «Da un punto di vista di sostenibilità paesaggistica e ambientale, nel Rapporto preliminare ambientale si dichiara che la zona risulta fortemente degradata, quindi è auspicabile una riqualificazione ambientale e paesaggistica. In caso di esigenze particolari, finalizzate alla realizzazione dell’edificio per attrezzature d’interesse comune di cui alla zona G2, si chiede che in fase esecutiva l’edificio sia realizzato con un inserimento paesaggistico adeguato al valore attribuito all’area e all’altezza degli obiettivi dichiarati».
IL RAPPORTO PRELIMINARE AMBIENTALE
Traffico, rotatoria, Suc, luna park: gli appunti
Dalla documentazione si evince che proprio di fronte a vocabolo Staino – dalle tavole della variante lo si può capire bene – c’è intenzione di realizzare una nuova rotonda, a pochi metri da quella già esistente (piazzale Girolamo Bianchini Riccardi). Dalla Regione c’è qualche perplessità in merito: «La proposta interessa anche la modifica alla viabilità, con la previsione di una rotatoria lungo l’asse stradale di viale Centurini che disimpegna la viabilità di quartiere», scrive sempre il servizio regionale urbanistica. «È evidenziato che con lo stesso obiettivo di creare un avamposto cittadino verso il parco naturalistico, si collocano interventi paralleli alla proposta in esame (percorso trekking Staino – cascata, pista ciclabile Staino – cascata) il tutto al fine di ridurre l’afflusso di autoveicoli alla cascata.La proposta, per l’area interessata dalla variante, comporta in ogni caso quasi una triplicazione della Suc rispetto alla previsione della norma vigente per l’area oggetto di variante» e quest’ultima «interessa una parte della città già molto congestionata dal traffico sia per la presenza di molteplici attività commerciali, sia perché viale Centurini è l’asse di collegamento con le acciaierie», si legge nel documento. Poi i ‘richiami’: «Il Comune dovrà specificare la destinazione della Suc proposta rispetto alle molteplici destinazioni previste dalla norma di piano e rapportare la scelta con le attività esistenti nella zona; considerato che la zona interessata è parte di un ambito di maggiori estensioni, destinato a parco urbano, sarebbe opportuno indicare come l’intervento si integri rispetto agli attuali usi/destinazioni del resto dell’area (Protezione civile, spettacoli itineranti ecc.)». Non è finita: «L’obiettivo di ridurre l’afflusso di autoveicoli alla cascata delle Marmore comporta come conseguenza un maggiore carico di traffico nella zona oggetto di variante già congestionata, pertanto dovrà essere verificato il carico di traffico attuale e quello che verrà a determinarsi con la realizzazione di una ‘porta’ di accesso per servizi turistici. Inoltre dovrà essere accertato che la seconda rotatoria sia sufficiente ad alleggerire la situazione che verrà a determinarsi rispetto all’aumento del carico di traffico e la sua progettazione dovrà in ogni caso assicurare il rispetto delle norme funzionali e geometriche previste dal regolamento di esecuzione del Codice della strada, anche in considerazione della vicina rotatoria esistente».
La cementificazione e la saturazione
Nel dare l’esito della procedura di assoggettabilità a Vas, la direzione regionale governo del territorio, ambiente e protezione civile ricorda poi che « ritiene opportuno, in fase progettuale, limitare il più possibile spazi cementificati o asfaltati, anche ricorrendo a materiali permeabili, nonché prevedere idonee opere di mitigazione e compensazione al fine di pervenire ad una modifica sostenibile del contesto, tenuto conto della presenza della vicina area fluviale e della pineta Centurini, che rappresentano elementi in grado di contenerne gli effetti dell’espansione evitando, così, una completa saturazione degli spazi». Vale a dire ciò che ha indicato la soprintendenza nell’esprimere il parere: «Sotto il profilo della tutela paesaggistica si ritiene che la progettazione ed attuazione delle future aree sia orientata al minor consumo di suolo possibile e progettando edifici di alta qualità architettonica e sostenibilità ambientale». In tal senso è raccomandato anche l’ampliamento delle fasce di vegetazione ed il rafforzamento della rete ecologica ‘minore’. A firmare l’atto è stato il dirigente Andrea Monsignori. Sponda comunale invece nella relazione illustrativa è stato puntualizzato che «le modalità di attuazione e le destinazioni d’uso per ogni area saranno precisate con deliberazione del consiglio che determinerà nel caso di intervento da parte di privati eventuali forme di convenzionamento con precisi vincoli di scadenza». Sono escluse – c’era stato un emendamento in tal senso nel 2019 – superfici commerciali per, appunto, dare spazio a destinazioni turistiche.
Aggiornamento: via libera in commissione
Giovedì 20 gennaio c’è stato il via libera in commissione e tra i più entusiasti c’è Michele Rossi: «Il percorso è stato innescato da un mio emendamento presentato in occasione della passata approvazione del piano alienazioni allegato al Dup. Proposta per la quale ricordo di essermi battuto con tenacia anche all’interno della mia stessa maggioranza e che prevede per l’area di Vocabolo Staino, di proprietà comunale, non più un esclusivo uso commerciale ma per attrezzature di interesse comune, sgomberando di fatto la possibilità di nuovi grandi insediamenti commerciali che, così prossimi al centro città, avrebbero continuato a danneggiare il piccolo commercio. Il percorso amministrativo porterà a fare di quell’area il più grande portale di ingresso per la visita alla Valnerina: questa è la vocazione corretta ed intelligente per quell’area e sono da sempre convinto che qualsiasi altra destinazione non abbia alcun senso. Non a caso da lì partirà quella via ciclabile che finalmente avvicinerà la cascata alla città e già più volte è stato sperimentato l’uso come parcheggio di attestamento per il raggiungimento tramite navetta del vicino sito naturalistico. L’amministrazione – conclude – non solo dimostra di credere in questa visione ma di fatto avvia l’iter per la sua concretizzazione».