Terni, ‘municipale’: tutti contro l’assessore

Sindacati di nuovo sulle barricate, anche se separati

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«Inteneriti». Si definiscono proprio così, Silvia Pansolini, della Fp Cgil; Giovanni De Angelis, del Csa e Gian Mario Ventura della Cisl Fp, «dopo le ultime dichiarazione dell’assessore alla polizia municipale di Terni, Cristhia Falchetti Ballerani». E contro le quali erano arrivati gli strali anche di Marco Cecconi (FdI-An).

L’atteggiamento I sindacalisti spiegano: «Rimaniamo inteneriti dall’atteggiamento propositivo, ma purtroppo poco efficace per garantire la sicurezza dei cittadini. Ci fa più che altro sorridere il tono perentorio nell’ordinare l’impegno maggiore dei vigili appiedati anche nelle ore serali estive: peccato che lo stesso tono e la stessa energia non sia spesa per soddisfare le richieste avanzate da tempo da parte delle nostre organizzazioni sindacali, che garantirebbero concretamente la sicurezza della città, nonché quella personale dei vigili urbani».

«Mobilità interna» Secondo i rappresentanti sindacali dei vigili urbani ternani «è necessario da subito attivarsi per risolvere il problema della carenza di personale, ad esempio attraverso la mobilità interna di dipendenti dell’amministrazione disposti, con adeguata formazione, a svolgere un servizio di vigilanza, oppure tramite il personale della polizia provinciale».

La sicurezza La richiesta, poi, è perentoria e parla della necessità di un «impegno da parte dell’assessore nel mettere di più al centro dell’attenzione la sicurezza dei cittadini e vista la gratitudine che ha manifestato nei confronti dei vigili nei vari interventi sulla stampa, di pensare anche alla sicurezza del personale, dotandolo di dispositivi idonei ed attrezzature utili e fondamentali per un efficace servizio ai cittadini».

L’affondo Sul tema interviene anche l’Usb, ricordando che «la legge regionale sulla ‘Disciplina in materia di polizia locale’, già dal 25 Gennaio 2005 stabiliva che ‘I servizi di vigilanza esterna devono essere svolti da almeno due unità’. La miopia di certa politica evidentemente non pensa alle conseguenze delle frasi dette e scritte magari per magnificare, in puro stile renziano, quella che invece dovrebbe essere la semplice normalità. Quindi è bene subito precisare, che le pattuglie di agenti appiedati svolgono i medesimi servizi e fanno le medesime attività di prevenzione, di quando prestano servizio da soli, ovviamente con maggiore sicurezza».

Le rivendicazioni Il corpo della polizia municipale di Terni, insiste l’Usb, «continua ad essere sotto organico di oltre 20 unità secondo la dotazione organica necessaria, stabilita dallo stesso ente, e di oltre 40 unità rispetto a quanto indicato dalla Regione Umbria sempre attraverso la legge regionale 1/2005; dispone di un parco macchine fatiscente ed inidoneo; dispone di radio ricetrasmittenti quasi tutte non
funzionanti tanto che spesso si ricorre all’uso del telefonino personale che costringe gli agenti a pagare le telefonate di tasca propria; da tempo non riceve forniture di divise complete, tanto che alcuni proseguono con i rammendi della mamma o si comprano gli indumenti spendendo di tasca loro; dispone di armi ormai da museo archeologico, e non dispone di una armeria di sicurezza, cosicché tutti gli agenti sono costretti a portarsi l’arma a casa con tutti i rischi che ne derivano; dispone di una sede inadeguata, con un ascensore non funzionante perché non arriva al garage, il che costringe a far transitare persone sottoposte a fermo tra i cittadini, che vanno all’anagrafe o agli uffici dei piani superiori e magari si sale anche insieme in ascensore»

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