
Il Comune di Terni, l’organizzazione delle attività e i problemi che continuano. Non solo l’amministrazione locale è stata tra le ultime ad aver convocato il consiglio comunale durante il periodo d’emergenza covid-19, ora si presenta un’altra questione: a sollevarla sono i consiglieri di minoranza, ma anche Michele Rossi di Terni Civica e Paola Pincardini di UpT. Al centro dell’attenzione le commissioni consiliari.
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«Svolta autoritaria»
In altre parti d’Italia le commissioni consiliari sono trasmesse in diretta sui canali ufficiali youtube. Il Comune di Terni ne ha uno già attivo da un paio d’anni ma, a quanto pare, non è aria di utilizzarlo per tale scopo (per il consiglio comunale sì, si propende a favorirlo alla possibilità facebook): «Oggi in 1° commissione riteniamo – l’attacco è dei gruppi consiliari di M5S, Terni Immagina, Pd e Senso Civico – che ci sia stata una violazione dell’art.34 del regolamento del consiglio comunale. La prima commissione è stata effettuata senza che fosse trasmessa in nessun canale comunicativo; è chiaro che è stato impedito ai cittadini di seguirla, di ascoltarla in tempo reale, di maturare una propria convinzione; è stato impedito agli operatori della comunicazione di fare il proprio lavoro. Il regolamento è chiarissimo dice che le sedute devono essere pubbliche, al momento, invece, al comune di Terni sono fatte da remoto e soprattutto segrete. Chiaro che da parte dell’amministrazione comunale, del presidente del consiglio comunale c’è la chiara volontà di silenziare il consiglio comunale di impedire un dibattitto compiuto, di impedire che i cittadini ascoltino e maturino una propria convinzione. Si tratta di una svolta autoritaria di questa amministrazione che sta utilizzando l’emergenza covid-19 per mettere in discussione la vita democratica della città, per impedire che ci sia un dibattito nelle sedi elette dai cittadini».
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Input anche da Rossi e Pincardini
I consiglieri d’opposizione ribadiscono un concetto: «Gravissimo che il consiglio comunale, le commissioni non possano esprimersi davanti agli occhi dei ternani sul bilancio di previsione 2020 un strumento che non può più essere incentrato sulle priorità di visibilità di qualche assessore particolarmente vicino al sindaco, ma deve rappresentare gli interessi di tutta città che al momento sono incentrati sull’emergenza sociale, sugli aiuti e gli sgravi agli esercizi pubblici, alle imprese, al mondo del lavoro. Vogliamo discutere davanti ai cittadini di parcheggi, mobilità cittadina, trasporti pubblici, servizi aggiuntivi e migliorativi. Vogliamo che i cittadini conoscano la reale situazione del bilancio comunale, delle aziende partecipate, ad iniziare da Asm. La segretezza e l’opacità possono essere zone di ombra per chi è solo intento nella gestione del potere ma non il metodo di governo di una città viva e libera come Terni». Anche Rossi – già da giorni – e Pincardini hanno messo in evidenza la problematica, specie in considerazione dell’articolo 34. Nel pomeriggio è fissata un’altra commissione.

Uniti per Terni in tackle
Non finisce qua. Uniti per Terni mette nel mirino un’altra questione: «Sono settimane che assistiamo al rimpiattino tra il presidente del consiglio comunale e il sindaco di Terni sulla non convocazione in un luogo reale del consiglio comunale. Una manfrina infantile – dichiarano i consiglieri comunali di UpT – che nasconde il vero intento quello cioè di non consentire al consiglio comunale e ai rappresentanti dei cittadini di esprimersi in maniera concreta e articolata su temi estremamente rilevanti in questa fase che dovrebbe essere di rilancio per Terni. Non si vuole una discussione pubblica su misure a sostegno del commercio, delle piccole imprese, sul bilancio, sul documento di programmazione, sulla ztl, e sulla Tosap. Su questi temi il consiglio deve poter parlare, il consiglio deve poter ascoltare le associazioni di categoria, i rappresentati delle piccole imprese e degli esercizi pubblici, le forze sindacali, le associazioni di volontariato che tanto hanno fatto in questa fase di emergenza e che conoscono bene i problemi delle famiglie ternane. L’unico dibattito che registriamo è lo scambio di frecciatine che ormai quotidianamente il sindaco e il partito della maggioranza, la Lega, si mandano, con il capogruppo della Lega che ha detto esplicitamente che è ora di mettere mano alla Ztl e alla Tosap. Gli unici interventi ufficiali del sindaco sono quelli incentrati ad esaltare il settore dei lavori pubblici, al tal punto che sembra che la vita della città di Terni sia ormai solo ed esclusivamente l’iter del palasport o della rotatoria di via Urbinati. Non una parola sul bilancio, non una parola su Asm, non una parola su come far ripartire la città dopo due mesi di chiusure. Per prendere le distanze da questo modo di non amministrare, per tenere alto il grido di allarme lanciato in maniera chiara e accorata dalle associazioni di categoria, i consiglieri comunali di Uniti per Terni stanno seriamente valutando di non partecipare alla seduta da remoto del 12 maggio. Anche alla luce delle normative nazionali – chiudono – e regionali riteniamo infatti che non ci sia alcun impedimento per una seduta del consiglio comunale da disputarsi in una grande spazio, come il Cmm, nelle più ampie garanzie di distanziamento sociale sia per i consiglieri comunali che per il personale di supporto al funzionamento della struttura».
La replica serale
Poco dopo le 21 da palazzo Spada arriva la replica a firma del sindaco Leonardo Latini e del presidente del consiglio comunale Francesco Ferranti: «Rispetto alle assolutamente infondate affermazioni dell’opposizione su inesistenti ‘svolte autoritarie’ o presunti vulnus ai regolamenti e alla democrazia da parte nostra esse si riferiscono a situazioni che evidentemente non sono state approfondite a sufficienza da chi nuove tali accuse. La nota delle opposizioni fa riferimento al fatto che la seduta della commissione consiliare di oggi, la prima ad essere ripresa dopo la fase iniziale dell’emergenza e che si è svolta in modalità da remoto, non abbia potuto avere una diretta. Come dovrebbero sapere tutti i consiglieri, la normativa vigente, confermata anche da un parere del segretario generale, non impone la diretta delle sedute pubbliche che non possono svolgersi in aula a causa dell’emergenza in corso, ma indica che debbano essere messe a disposizione del pubblico. Cosa che noi faremo puntualmente pubblicando on line la registrazione integrale che potrà essere visionata da tutti i cittadini, nella massima trasparenza, come sempre. Tuttavia, proprio perché non solo abbiamo a cuore la democrazia e il rispetto delle regole, ma soprattutto teniamo alla trasparenza della cosa pubblica, memori di quanti danni abbiano prodotto in passato alcune opacità, stiamo da giorni verificando la possibilità non solo di diffondere le dirette audio e video delle sedute del consiglio comunale, ma anche quelle delle commissioni in questa fase d’emergenza, andando oltre gli obblighi di legge. Lo faremo, se non ci saranno altre alternative, anche via social, tramite la pagina Facebook ufficiale del Comune di Terni. Se le nostre strutture tecniche ci assicureranno la fattibilità dell’operazione in questa fase, non ci saranno problemi di alcun tipo da parte nostra ad attuare tutte le soluzioni».