Terni: «Giunta Latini? Mesi di scivoloni»

Pd, Senso Civico e Terni Immagina all’attacco dopo il bilancio esposto dal sindaco: «Incapacità e pochezza, inciampi ed inconcludenza. Basta lagnarsi»

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«C’è stato il cambio di passo» aveva specificato Leonardo Latini in merito all’attività della sua giunta nei primi mesi. C’è chi la pensa diversamente e a ventiquattro ore dalla conferenza di spiegazioni da parte del sindaco arriva il pensiero del Pd, Terni Immagina e Senso Civico: «Questi sette mesi sono stati caratterizzati da inciampi amministrativi, scivoloni, inconcludenza, dimostrando, a dispetto di un gruppo consiliare quantitativamente ampio, incapacità e pochezza politica».

LATINI E LA GIUNTA: «C’È IL CAMBIO DI PASSO»

Il pianto sul passato

De Angelis, Orsini e Filipponi

L’opposizione non risparmia le critiche specie in riferimento agli ultimi accadimenti: «C’è totale assenza di una visione del futuro della città, in quanto continuano a latitare progetti di ampio respiro che affrontino i temi essenziali per la vita di Terni: lo sviluppo, il lavoro, la salvaguardia ambientale, la mobilità alternativa, le nuove opportunità. Nessuno vuole sminuire gli errori dell’ultima amministrazione comunale, ma l’attuale non può continuare a nascondersi dietro il pianto sul passato, non può continuare a parlare di macerie e devastazioni, i ternani li hanno votati per fare, non per parlare e lagnarsi. Sui temi del fare le carenze dell’attuale amministrazione sono evidenti, al tal punto che è stato messo a repentaglio persino quel poco o tanto di buono che arrivava dal passato».

I temi: palasport, Cascata, Verdi

Paolo Angeletti

Si passa poi alle singole tematiche: «È stata l’attuale amministrazione – prosegue l’attacco dei tre gruppi consiliariu – ad annullare la procedura che aveva portato all’individuazione di un soggetto privato che si sarebbe fatto quasi totalmente carico delle spese per la realizzazione del palasport. È l’attuale amministrazione che sta portando al collasso le aziende municipalizzate, impegnata come è in un braccio di ferro improduttivo con gli amministratori che le guidano. È l’attuale assessore alle Partecipate che ha chiesto e ottenuto riduzioni di personale e quindi di occupati. La situazione che si è determinata alla Cascata rischia di produrre danni al sistema turismo che richiederanno anni per essere superati. Il malcontento dei turisti che nel mese di gennaio o non sono riusciti ad accedere o che hanno dovuto fare i conti con servizi interni alla Cascata annullati senza avviso è divenuto un passa parola nazionale. Sul Verdi è stato l’attuale assessore ai lavori pubblici a far cadere tutto il lavoro fatto dal suo predecessore che era riuscito a costruire un quadro finanziario credibile e una procedura di progettazione internazionale che avrebbe sicuramente portato all’apertura del cantiere. Ora invece non esiste nessuna direzione e percorso, altro non si è saputo fare che riaprire il dibattito sul tipo di teatro, registrando la defezione definitiva della Fondazione Carit, una risorsa economica e progettuale fondamentale».

«Cambi di passo da sé stessa»

Alessandro Gentiletti

Nel mirino anche altri provvedimenti: «Il capitolo delle ordinanze da sceriffi della scrivania è ormai sfociato nell’ilarità, anche se l’intento di queste ordinanze improbabili è solo quello distrarre i ternani dai veri problemi, di mostrare i muscoli contro gli ultimi e gli emarginanti, palesando invece incapacità di interloquire con i potenti su temi fondamentali come quello del rispetto dell’ambiente e dell’occupazione. Criminalizzare i mendicanti, così come le biciclette e tutti quei ragazzi e ragazze che vivono la città come luogo di aggregazion e di sport, è una dimostrazione di grettezza mentale, di chiusura totale. Aperta resta ancora la ferita inferta ad anni di battaglie per i diritti civili di ogni persona, con quella foto che ha inteso ironizzare su un crimine quale l’omofobia. Chiediamo ancora – la conclusione – una volta alla amministrazione Latini un cambio di passo da sé stessa, dai suoi intenti ideologici, dalla sua sete di rivalsa, dalla sua occupazione fine a sé stessa del potere. Chiediamo di guardare alla città, di mostrare capacità di ascolto e di azione, dimostrandosi equa ed equilibrata, intenta a governare e non comandare».

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