Terni: «Perché il regalo a Università Pegaso?»

Marco Cecconi (FdI-An): «Prima della firma della concessione gratuita, sono state usate tutte le cautele istruttorie del caso, sono stati condotti tutti i necessari approfondimenti?»

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Marco Cecconi

di Marco Celestino Cecconi
Consigliere comunale di FdI-An a Terni

Uso gratuito di Palazzo Catucci a Collescipoli, a beneficio dell’ “Università telematica Pegaso Jervolino”. Una concessione di per sé anomala, avvenuta oltretutto a fronte di un avviso che sarebbe stato semplicemente pubblicato per un paio di settimane sul sito del Comune, allo scopo nominale di acquisire altre eventuali manifestazioni di interesse: che naturalmente, stando così le cose, non sono mai pervenute.

«PEGASO ENTRO GIUGNO A TERNI»

È stata adeguatamente valutata la valenza formativa del progetto presentato da questo Ateneo campano di natura privatistica? Prima della firma della concessione gratuita, sono state usate tutte le cautele istruttorie del caso, sono stati condotti tutti i necessari approfondimenti? Non sarebbe stato comunque più serio pretendere con autorevolezza che fosse l’Università di Perugia ad impegnarsi con una proposta di rilancio del Polo ternano? È stata adeguata la pubblicità all’avviso pubblico? Non sarebbe stata più corretta una forma davvero diffusa e ragionevolmente più prolungata?

A monte di tutto ciò, è “economico”, per il Comune, cedere gratuitamente un patrimonio immobiliare tanto prezioso per il quale, oltretutto, nel passato recente sono stati spesi milioni di soldi pubblici (circa 7 milioni e 700 mila euro in totale, per l’intero complesso e spazi annessi), proprio per impiantare a Collescipoli quella sede universitaria (economia) che ha funzionato brillantemente per anni e poi è stata fatta fallire?

E infine, come mai tale scelta è stata adottata con una delibera di giunta, quando per legge le decisioni legate all’utilizzo dei beni di proprietà dell’Ente spettano al consiglio comunale?

Sono le domande che ho posto alla giunta ed agli uffici con una interrogazione: e gli interessi collettivi in gioco sono tanti e tali – economici, culturali, di correttezza delle procedure – che la contingente situazione di stallo dell’Amministrazione non giustificherebbe in alcun modo, anzi, un silenzio omissivo.

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