Terni, piazza Tacito: «Tempi si allungano»

Sandro Piccinini (PD) pubblica su Facebook una lettera della Soprintendenza regionale: «La fontana nel degrado. Se vogliono chiamiamo una ruspa e la eliminiamo»

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La denuncia, rigorosamente via social network, arriva dal consigliere comunale ternano del PD Sandro Piccinini, che ha messo in rete una lettera inviata dalla soprintendente alle belle arti e paesaggio dell’Umbria, Marica Mercalli, al Comune di Terni.

La lettera (cliccare per ingrandire)

Tempi si allungano Una lettera, data 7 settembre, nella quale si legge che la decisione di rimuovere i mosaici della fontana di Piazza Tacito «già giudicata (dall’Istituto superiore per la conservazione ed il restauro, nel 2015; ndr) come una “possibile soluzione”, necessita per il rilascio dell’autorizzazione all’avvio dei lavori, della definizione dettagliata delle modalità di musealizzazione e quindi l’individuazione di locali idonei per la conservazione della superficie mosaicata originaria che non può essere demandata ad una fase successiva, come concordato anche lo scorso 20 giugno durante una riunione», alla quale presero parte la stessa Mercalli, il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e il presidente della Fondazione Carit, Luigi Carlini.

Marica Mercalli

La polemica La soprintendente fa notare che «risulta che in data 5/07/2017 il sindaco di Terni ha trasmesso all’Ast la volontà di attivare una collaborazione per la conservazione ed esposizione dell’opera di cui si discute. Ma ad oggi questa soprintendenza non è stata informata dell’esito di tale richiesta».

I tecnici Marica Mercalli, poi, «precisa inoltre che ad oggi non sono stati incaricati tecnici esperti, né da parte di questa soprintendenza, né da parte del segretariato regionale dell’Umbria, come previsto dall’accordo di sussidiarietà con il Comune di Terni e la Fondazione Carit, bensì i funzionari Tania Furelli e Virgilio Lispi per l’alta sorveglianza di rito»

Sandro Piccinini

L’attacco E il consigliere Piccinini parte lancia in resta: «Dopo la lettera della soprintendenza si allungano ancora i tempi per rivedere la fontana di piazza Tacito come era nei tempi che furono. Certo e che se ogni volta che cambia il timoniere bisogna ripartire è assurdo. Intanto lì il degrado sta diventando irreversibile, a meno che la soprintendenza ci dica di eliminarla. Con pochi euro si può chiamare una ruspa….mo basta….», è la chiusura, ovviamente dedicata all’utenza Facebook.

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