Terni, piazzale Bosco: donna violentata

Per una 47enne l’incubo è iniziato quando è andata a riprendere la macchina: Polizia di Stato a caccia del responsabile. La donna è stata dimessa dopo controlli in ospedale

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La polizia di Stato sul posto

Era andata a riprendere il proprio mezzo parcheggiato in piazzale Bosco, a cento metri dalla stazione di Terni. Per una donna di 47 anni che vive a Terni è stato l’inizio di un incubo.

Violenza sessuale La donna – il fatto è accaduto intorno alle 21 di domenica sera – si è vista di fronte un uomo incappucciato che, senza perdere tempo, l’ha spinta in auto, una Fiesta, e l’ha prima malmenata e poi violentata. È stata la vittima a chiamare il 118 che l’ha soccorsa sul posto, quindi a seguire sono giunti la squadra Volante della polizia di Stato, la scientifica e la squadra Mobile.

Caccia all’uomo La polizia ha subito avviato le ricerche per cercare di inviduare il responsabile della violenza – si tratterebbe di un giovane dalla carnagione olivastra, fuggito a piedi da piazzale Bosco – mentre la donna è stata trasferita all’ospedale Santa Maria per gli accertamenti e le cure del caso. Fondamentale sarà la descrizione che saprà fornire di colui che l’ha violentata e al vaglio degli inquirenti ci sono anche le immagini di alcune telecamere di soveglianza presenti in zona.

Le indagini sono condotte dagli investigatori della Mobile ternana, coordinati dal dirigente Davide Caldarozzi. La vicenda è seguita direttamente dal magistrato Marco Stramaglia. Obiettivo è giungere al più presto all’identificazione e quindi all’arresto del soggetto. La donna – informa nella mattinata di lunedì l’ospedale di Terni – è stata dimessa dopo le visite e le consulenze ginecologiche del caso che hanno confermato la violenza. Sul punto l’autorità giudiziaria ha già richiesto ulteriori esami di laboratorio.

«Immagini telecamere a disposizione» «Quanto accaduto a Piazzale Bosco – dichiara il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo – è un episodio gravissimo, da condannare con forza. Si tratta di un reato di estrema violenza, particolarmente vergognoso. L’amministrazione comunale esprime vicinanza alla donna colpita, alla sua famiglia e si augura che al più presto venga individuato il responsabile di questo crimine odioso. L’amministrazione comunale è pronta a costituirsi parte civile in un auspicabile procedimento giudiziario, così come avvenuto per altri gravi reati contro le donne che hanno visto il Comune di Terni costituirsi in giudizio. Abbiamo già messo a disposizione dell’autorità giudiziaria alcune riprese del sistema di videosorveglianza che il Comune di Terni ha costituito e implementato per dare il suo apporto ai temi della sicurezza, nella speranza che possano dare un contributo alle indagini. L’impegno dell’amministrazione comunale contro la violenza di genere è profondo e concreto – conclude il primo cittadino – come dimostra la realizzazione della Casa delle Donne e del Centro antiviolenza, strutture attive che si muovono con capacità sui temi della prevenzione, dell’educazione civica, della difesa delle vittime di abusi e violenze».

Valentina Porfidi

Porfidi (Cgil) «Il tema – le parole della responsabile welfare della Cgil – della violenza sulle donne rimane centrale soprattutto in giornate come questa. L’ennesimo atto di violenza avvenuto ieri nei confronti di una donna ternana di 47 anni, la cui unica colpa è stata quella di uscire dal lavoro e di recarsi presso la sua auto  parcheggiata è la testimonianza di quanto sia necessario un comportamento responsabile, inclusivo che metta al bando la violenza di relazioni. Esprimiamo solidarietà e vicinanza a questa donna e nostra concittadina. Vorremmo non sentire anche per questo episodio parole come: ‘S’e l’è cercata’ oppure ‘doveva stare più attenta’ o ancor peggio ‘chissà come era vestita?’… Vogliamo rimarcare e affermare con forza che il colpevole non è la donna, ma l’uomo! Che esso sia Italiano, Comunitario o extra comunitario, bianco o nero. Il linguaggio, le parole o le battute che quasi inconsapevolmente si utilizzano, sia in questi casi, ma anche nel linguaggio comune , sta sfuggendo di mano. Le parole vanno misurate perché tagliano piu’ di un coltello, trafiggono più di una freccia. Da tempo la Cgil si batte e si è mobilitata intorno a questo tema, lo scorso 30 settembre abbiamo manifestato in oltre 100 piazze d’Italia per rivendicare il diritto di scendere per le vie della città liberamente, presentando inoltre l’appello ‘avete tolto il senso alle parole’ (con più di 11 mila firme) per chiedere agli uomini, alla famiglia, alla politica, ai media, alla magistratura, alle forze dell’ordine e al mondo della scuola, ‘un cambio di rotta nei comportamenti, nel linguaggio, nella cultura. Inoltre non ultimo il 24 novembre a Terni siamo scese e scesi per le vie della città manifestando per la riappropriazione dello spazio pubblico, affermando il diritto di libertà di movimento e di espressione, combattendo qualsiasi forma di violenza. E’ necessario ricomporre una società basata sul rispetto reciproco e ricreare un concetto di città vivibile, con una adeguata illuminazione e magari pensare ad una differente organizzazione dei parcheggi gratuiti e a pagamento del centro cittadino, superando zone ghetto. Il determinarsi – conclude – di ambienti sicuri e ben organizzati è indispensabile affinché si possa vivere la città di giorno e di notte, per uomini e donne».

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