Terni, porta Spoletina: la storia cade a pezzi

Monumenti nel più totale degrado fra tetti sfondati, infiltrazioni e vegetazione. Il destino delle torri, da baluardi a ruderi

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Torri Porta Spoletina, Terni - 16 aprile 2016 (3)Ogni città ha il proprio patrimonio storico culturale e quello di Terni, a giudicare dallo stato di conservazione dell’antica Porta Spoletina e soprattutto dei due torrioni ‘di guardia’, non sembra messo molto bene. Fra l’altro proprio in quella zona la Terni ‘moderna’ aveva puntato il proprio futuro – dalla Bosco al Centro multimediale – ma ora, oltre ai cocci dei progetti falliti, si rischia di dover raccogliere anche anche ciò che resta della storia cittadina, ormai a pezzi.

Torri Porta Spoletina, Terni - 16 aprile 2016 (5)Degrado Il complesso, risalente al XIV secolo e posto fra via Eugenio Chiesa, via Curio Dentato e via Porta Spoletina, è ormai preda della vegetazione che cresce rigogliosa in ogni dove – fra i mattoni, in cima a ciò che resta dei merli e sulla sommità delle strutture – ma anche dei piccioni che hanno libero accesso all’interno.

Torri Porta Spoletina, Terni - 16 aprile 2016 (10)Copertura sfondata E per entrare nelle torri della Porta Spoletina – un tempo baluardo fondamentale per Terni e ingresso settentrionale alla città – i volatili, al pari della pioggia e delle foglie degli alberi – usano la parte soprastante. La copertura in plastica, installata tempo addietro, è ormai solo un lontano ricordo visto che è in gran parte sfondata, ovvero inutile e inesistente.

Torri Porta Spoletina, Terni - 16 aprile 2016 (13)Auspicio E se oggi non più tempo di ponti levatoi e mulini ad acqua – come quello che sorgeva fra la porta e i torrioni, dove oggi c’è un edificio privato – forse un po’ di decoro in più, verso ciò che rappresenta la storia della città, sarebbe auspicabile.

Memoria addio Dal blog ‘Terni Nostru’ – fra citazioni dell’Angeloni e delle antiche riformanze – si legge che «osservando le mappe antiche della città, si può ben notare che rispetto al tessuto urbano, la porta si trovava in una posizione isolata. Forse l’espansione demografica di Terni in quei secoli e la necessità di proteggere entro le mura gli orti, fonte di cibo per i cittadini, furono i motivi per cui venne eseguito l’ampliamento della cinta muraria verso il lato nord». Oggi la città è molto più ampia rispetto a quella che la porta e i torrioni dovevano difendere. Lo stesso non si può dire invece della memoria collettiva, evidentemente troppo ristretta.

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