
Strada comunale di Ramici, è bagarre tra quattro Comuni del ternano e la Provincia di Terni: Alviano, Attigliano, Guardea e Lugnano in Teverina alzano la voce verso il nuovo corso di palazzo Bazzani per la sistemazione dell’arteria. «Dopo ben otto anni di unanimità si divide nel voto la conferenza dei sindaci dell’area interna sud ovest orvietano. Rimandati di almeno due anni gli interventi di riqualificazione».

L’attacco e la cronistoria
I quattro sindaci – Giovanni Ciardo, Leonardo Vincenzo Fazio, Giampiero Lattanzi e Gianluca Filiberti – hanno scritto una nota per denunciare l’accaduto: «Nel mese di novembre 2021, la conferenza dei sindaci dell’area sud ovest orvietano ha approvato all’unanimità il piano delle strade da finanziare con i fondi per le aree interne per il periodo 2021-2026 derivati dal decreto del Ministero delle infrastrutture di concerto con quello del tesoro. In quella occasione furono individuate anche le linee prioritarie sulla base di quanto previsto all’articolo 1 comma 3 che prevede precise caratteristiche affinché gli interventi possano essere ricompresi. In questa prima fra tutte, oltre alla strada della ‘Badia’ nei comuni di Orvieto e Porano quella provinciale nei comuni di Montecchio e Baschi in questi periodi di grande transito a causa della chiusura del ponte sulla SS 448, era stata individuata, da ben quattro Comuni (Attigliano, Lugnano in Teverina, Alviano e Guardea, anche se quest’ultimo non territorialmente interessato), la strada di Ramici percorsa giornalmente da migliaia di vetture, dai pendolari dei suddetti comuni e da quelli di Montecchio e Baschi e soprattutto unica alternativa in caso di chiusura dell’Autosole fra i caselli di Attigliano ed Orvieto nonché di accesso all’area interna come espressamente previsto da decreto», sottolineano i primi cittadini.

Lo stravolgimento e la conseguenza
Il problema? «Al momento della individuazione delle priorità la Provincia ha stravolto tutti gli intendimenti iniziali, presentando un piano che privilegia gli interventi sulle strade di propria competenza da finanziarsi con altri fondi, nel neanche tanto celato intento di drenare preziose risorse da sottrarre all’area interna e destinare ad altri interventi. Il piano è stato approvato a maggioranza con i voti contrari di Attigliano, Lugnano in Teverina e Guardea, l’astensione di Castel Viscardo ed il manifesto e dichiarato dissenso del Comune di Alviano assente al momento del voto. Si intende informare – proseguono i sindaci – tutti i cittadini ed i pendolari, abituali fruitori di tale collegamento strategico che la riqualificazione della stessa, contrariamente a quanto nelle aspettative, non avverrà prima del 2024, forse 2025 dati i tempi amministrativi necessari: il decreto ministeriale 12 ottobre 2021 aveva stanziato più di 6 milioni di euro in 6 annualità dal 2021 al 2026 per la manutenzione straordinaria di strade provinciali o comunali che fungano da collegamento strategico ricadenti nei Comuni delle aree interne con la pianificazione della Provincia di Terni; il buon senso e la lungimiranza avrebbero suggerito tale strada tra le priorità assolute, in quanto asse di riferimento per molti di questi Comuni come via di accesso a ferrovie e autostrada e importante bypass nei momenti di chiusura del tratto A1 Attigliano-Orvieto nonché perché immediatamente cantierabile».

Le logiche politiche
Per i sindaci «logiche meramente politiche hanno fatto sì che tale intervento finanziabile con l’annualità 2022, slittasse al 2024/2025, in favore di tratti stradali di competenza provinciale, probabilmente riqualificabili con ben altri fondi. A ciò si aggiunge la frammentarietà degli interventi proposti, a conferma di quanto affermato e indice di situazioni di degrado molto meno accentuate e pertanto posticipabili alle altre annualità anche per la risibile importanza e percorrenza. I Comuni interessati, vista la pericolosità dell’arteria, hanno comunicato, inascoltati, di non garantire che la strada resterà aperta al transito fino al 2024/25 per motivi di sicurezza, consapevoli, loro malgrado, del disagio che tale scelta obbligata porterà a migliaia di utenti». Missiva per Laura Pernazza, neo presidente di palazzo Bazzani.