Giovedì sera erano da poco passate le sette quando un uomo è entrato nel negozio e ha chiesto se ci fossero i titolari. Che erano usciti per una commissione e sarebbero rientrati di lì a poco. Poi, alla commessa presente, ha chiesto di un paio di calze per neonati ma subito dopo ha chiarito le sue reali intenzioni.
I fatti sono accaduti nel negozio per bambini ‘Cicogna’ di via Mazzini, in pieno centro a Terni, a due passi da piazza Tacito e dalla prefettura. Una via cittadina che, a differenza di altre, vede un transito continuo – o quasi – di veicoli e pedoni e dove i negozi non mancano.
Il soggetto, italiano, sulla 40ina e con la testa coperta dal cappuccio della felpa, dopo la richiesta delle calze è andato al ‘solo’. Ha estratto un sacchetto, intimando alla commessa di mettere lì tutto l’incasso della giornata. E per ‘convincerla’ ha aperto e spostato il giacchino, facendo intravedere la pistola – vera o finta saranno le indagini a determinarlo – che aveva con sé.
Poi l’ha minacciata: «Se urli ti gambizzo». La donna, terrorizzata – e c’è da capirla – ha obbedito e poi l’uomo se n’è andato. Intimandole di nuovo di non lanciare alcun allarme: «Mi stanno aspettando qui fuori. Se fai la ‘brava’ non torno più».
Finita la rapina, fra paura e incredulità, la titolare è stata subito avvertita e si è precipitata sul posto. Lo stesso hanno fatto i carabinieri del comando provinciale di Terni per avviare le prime indagini e svolgere i necessari rilievi. Obiettivo di chi indaga è ricostruire ogni dettaglio e risalire al responsabile.
«A dicembre – spiega Laura Bertolini, la titolare dei negozi Cicogna, ad umbriaOn – il nostro negozio di via Mazzini, con una ripetitività disarmante, è stato colpito da quattro furti notturni. Furti che hanno fatto scattare l’allarme, che hanno portato all’intervento rapido della vigilanza, ma i ladri ogni volta erano già fuggiti».
Ora la rapina: «Ci mancava proprio – commenta amaramente l’imprenditrice, titolare dei tre punti vendita ‘Cicogna’ di Terni e di iDO Store in corso Tacito -. Il negozio rapinato si trova in pieno centro, in una strada frequentata, visibile. Pensare che sia accaduto proprio qui mette ancora più paura. Questa città sembra diventata un far west. Anche qui accanto, in via delle Portelle, negli ultimi tempi fra furti e rapine non ci siamo fatti mancare nulla. È veramente pesante dover lavorare con la paura che ti accada qualcosa. Siamo vicini alla nostra dipendente che, poverina, si è trovata a vivere una situazione spaventosa. Speriamo che qualcosa cambi, che non accada più a noi né ad altri. Ma il trend è inquietante».
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